Nell’ambito della strategia UE per la riduzione dei gas a effetto serra il Rapporto Global Energy and Climate Outlook 2018 (GECO): Sectoral mitigation options towards a low-emissions economy, realizzato dal Joint Research Center dell’UE, è uno degli strumenti tesi a verificare se le azioni di riduzione delle emissioni di gas clima alteranti sono efficaci e sufficienti per conseguire gli obiettivi prefissati.

Come evidenziato sul portale EU SCIENCE HUB, il Rapporto segnala che per contenere l’aumento della temperatura del pianeta entro 1.5 °C, per la fine del secolo, le emissioni di tutti i gas ad effetto serra dovranno essere azzerate entro l’anno 2065. Raggiungere l’obiettivo di 2 °C o di 1,5 °C comporterebbe costi di mitigazione relativamente ridotti per l’economia globale complessiva. Se, poi, verranno impiegate le bioenergie in combinazione con tecnologie per la cattura ed il sequestro della CO2, il costo di questo sforzo sarà più economico, ma a scapito della biodiversità. Contribuirà al raggiungimento di questi obiettivi l’azione di tutte le regioni del mondo e di tutti i settori dell’economia; entrambi gli scenari (contenimento di 1,5 e di 2) richiedono uno sforzo supplementare rispetto alle attuali tendenze (di riferimento) e agli impegni di riduzione delle emissioni presi ai sensi dell’accordo di Parigi. Per quanto riguarda l’obiettivo dei 2°, nel 2050 le emissioni totali globali dovrebbero essere dimezzate rispetto al livello del 1990, mentre l’obiettivo climatico più ambizioso di 1,5 ° C si tradurrebbe in sforzi accelerati di mitigazione, in particolare nei decenni 2020-2040.

Come sarà possibile accelerare la decorrelazione delle emissioni di gas serra e la crescita economica, da una diminuzione dell’intensità dei gas serra di circa il 2% all’anno storicamente (1990-2016) a oltre il 6% all’anno (2015-2050) per raggiungere l’obiettivo dei 2 °C? Le principali opzioni di mitigazione nel periodo 2015-2050 per lo scenario dei 2°C, si legge nel medesimo portale, includono l’aumento delle fonti di energia rinnovabile, la riduzione delle emissioni di non-CO2, il miglioramento dell’efficienza energetica, l’elettrificazione della domanda finale di energia e l’uso del suolo. Il Global Energy and Climate Outlook 2018 mostra, infine, che il costo della transizione per limitare il riscaldamento globale non metterebbe a repentaglio una crescita economica sostenuta e continuata.


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