Un passo avanti verso un taglio più sostenuto delle emissioni.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il suo nulla osta alla riforma del mercato delle quote di emissione per gli impianti industriali (ETS).
 
La nuova direttiva sull’ETS, approvata il 27 febbraio 2018, prevede la riduzione del tetto massimo di emissioni del 2,2% l’anno, un taglio più sostenuto rispetto a quello attuale, fissato all’1,74%, mentre il 24% delle quote eccedenti ogni anno dal 2019 al 2023 finirà in riserva, e dal 2023 le quote in eccesso nella riserva potranno essere cancellate.
 
La percentuale di quote da mettere all’asta è fissata al 57%, con una flessibilità del 3% attivabile in caso fossero necessarie più quote gratuite.
Nuovi limiti anche per l’assegnazione di quote gratuite, per evitare la delocalizzazione delle imprese in altre parti del mondo con costi inferiori legati alle politiche climatiche.
 
Recentemente, tra l’altro, con il Regolamento 2018/208 del 12 febbraio 2018, che si applica a decorrere dal 1° gennaio 2018, era stata modificata la disciplina relativa alla creazione e alla restituzione di quote.
 
Prosegue, dunque, lo sforzo europeo per tagliare le emissioni al 2030 di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990, ora si tratta solo di attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.


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