La Corte dei Conti, nella propria relazione approvata con Delibera n. 4/2016/G del 7 giugno 2016, ha recentemente espresso la propria opinione relativamente alla gestione del sistema SISTRI fin qui attuata da parte del Ministero dell’Ambiente.
Si tratta di un bilancio nel complesso non positivo in quanto, ad esempio, “l’adozione, nell’arco degli anni di vita del sistema, di continue modifiche normative che hanno esentato dall’obbligo di adesione al sistema alcune categorie di obbligati, che hanno modificato le modalità operative del medesimo, che hanno previsto un funzionamento scaglionato per utenza, nonché la perdurante assenza di sanzioni, che non fossero quelle relative alla mancata iscrizione e mancato versamento dei contributi, hanno creato, anzitutto, notevoli incertezze applicative, nonché un clima di intolleranza, che ha impedito il rafforzarsi di una coscienza collettiva consapevole della necessità di doversi adeguare ad un obbligo giuridico, al fine di utilizzare uno strumento efficace nella lotta alla c.d. criminalità ambientale”. Inoltre, secondo la Corte dei Conti “La riduzione della platea degli obbligati, esentando ad esempio le imprese con meno di dieci dipendenti, è venuta a minare il perseguimento dell’obiettivo primario di monitorare in modo totalizzante la gestione dei rifiuti speciali pericolosi aprendo maglie nelle quali il malaffare può inserirsi con facilità”. (GG)


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