Focus sulle emissioni dei settori del trasporto aereo e marittimo
 
L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato la sua relazione annuale relativa al meccanismo di relazioni sui trasporti e l’ambiente (TERM), (https://www.eea.europa.eu/publications/term-report ) che quest’anno è dedicata ai trasporti aerei e marittimi, due settori in rapida crescita che producono un impatto anche a livello ambientale, segnatamente sotto forma di emissioni.
 
Le attività di trasporto aereo, tra cui i voli ma anche gli stessi aeroporti, esercitano una serie di pressioni negative sull’ambiente: si pensi alle emissioni di gas a effetto serra, agli inquinanti atmosferici, all’inquinamento acustico, al fabbisogno di risorse idriche e alla produzione di rifiuti. A ciò va aggiunto il fatto che nell’Unione europea le emissioni di gas a effetto serra prodotte dal trasporto aereo internazionale sono più che raddoppiate dal 1990.
 
Anche le attività marittime sono responsabili di considerevoli emissioni di gas a effetto serra e inquinanti atmosferici, nonché di alti livelli di inquinamento acustico e idrico. In assenza di nuovi interventi, entro il 2050 le emissioni di anidride carbonica dal settore dei trasporti marittimi nel suo complesso potrebbero rappresentare il 17 % di tutte le emissioni di anidride carbonica.
 
A differenza del trasporto su strada, in cui si è registrata una diminuzione generale nelle emissioni di alcuni agenti inquinanti (a esclusione dell’anidride carbonica), le emissioni dal settore dei trasporti aerei e marittimi continuano ad aumentare. Si prevede che, se non saranno intraprese nuove misure di attenuazione, entro il 2050 esso concorrerà alle emissioni di quasi il 40 % dell’anidride carbonica mondiale. Entrambi i settori sono stati regolarmente oggetto di valutazione da parte dell’AEA sulla base dei suoi indicatori TERM ma soltanto come sottosettori. La relazione contribuisce al dibattito politico a livello europeo, nazionale e locale fornendo informazioni sul problema delle emissioni provenienti da questi due settori.
 
In considerazione del loro impatto a livello globale, le emissioni provenienti dai trasporti aerei e marittimi sono perlopiù regolamentate tramite organizzazioni internazionali come l’IMO e l’ICAO. Nonostante ciò, anche l’UE sta intervenendo. Dal gennaio 2012 le emissioni di anidride carbonica dal settore aereo sono inserite nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS). Tuttavia, una disposizione sospensiva attualmente esclude i voli da e verso i paesi non appartenenti allo Spazio economico europeo dall’ambito di applicazione dell’EU ETS per consentire il raggiungimento di un accordo globale sulle emissioni del trasporto aereo.
 
Allo scopo di ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nel settore del trasporto marittimo, sono stati inoltre fissati limiti di emissione di ossidi di zolfo in due zone di controllo dedicate nelle acque dell’UE, vale a dire nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, compresa la Manica. Per rispettare i limiti gli operatori possono, per esempio, utilizzare combustibili a basso tenore di zolfo, installare filtri a bordo o adottare tecnologie per i combustibili alternativi. L’AEA continuerà a monitorare da vicino le emissioni dei settori dei trasporti aerei e marittimi, tramite i propri indicatori aggiornati e relazioni e informative periodiche.
 
L’ambiente in Europa: il potere dei dati e della conoscenza
 
L’Europa raccoglie un numero sempre maggiore di dati, consentendoci di pervenire a una migliore comprensione dell’ambiente. I dati sull’osservazione della terra, ottenuti mediante il programma dell’Unione europea Copernicus, presentano nuove sfide e opportunità di migliorare le nostre conoscenze sull’ambiente. Combinando i dati aggiornati di Copernicus con la base di conoscenze pregresse, l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) mira a favorire l’adozione di provvedimenti volti ad affrontare sfide a livello locale, nazionale e globale da parte dei responsabili politici e dei cittadini di tutta Europa. Nonostante i progressi compiuti a livello di conoscenze, le osservazioni e i flussi di dati rimangono in un certo qual modo ancora frammentati tra argomenti, tempo e spazio.
 
Quasi tutte le valutazioni pubblicate negli ultimi anni, inclusa la relazione AEA più recente sulle condizioni dell’ambiente (SOER 2015), sottolineano la natura globale e complessa dei principali problemi ambientali nonché delle correlazioni esistenti tra loro. È impossibile comprendere l’inquinamento atmosferico senza considerare cosa succede sulla terra e negli oceani. Tali limiti esistono quando ci si focalizza su una sola zona. Ad esempio, migliaia di stazioni di monitoraggio in tutta Europa raccolgono campioni d’aria a una determinata frequenza, analizzando e riportando i livelli di concentrazione dei principali inquinanti atmosferici. Questo flusso di dati costituisce un notevole passo avanti verso una migliore comprensione della qualità dell’aria che respiriamo.
 
Tuttavia, resta limitato a letture di determinati momenti che risultano pienamente rilevanti solo a pochi metri dalla stazione di monitoraggio. Fino a poco tempo fa, la qualità dell’aria nelle zone tra le varie stazioni di monitoraggio era relativamente sconosciuta. Grazie alle osservazioni satellitari e allo sviluppo di modelli computerizzati di megadati o big data sempre più precisi tutto ciò sta cambiando, e non solo nell’ambito del monitoraggio della qualità dell’aria.
 
Combinazione di dati satellitari e in situ: Copernicus
 
L’Unione europea investe nell’osservazione della terra con il programma Copernicus, che prevede non solo l’acquisizione di immagini satellitari ad alta definizione, ma anche, per esempio, osservazioni in situ raccolte tramite sensori presenti sul terreno e al suo interno, palloni aerostatici metereologici, boe e sensori oceanici di profondità. I satelliti di Copernicus sono in grado di monitorare e trasmettere un’ampia gamma di dati sull’osservazione della terra, che vanno dalla composizione chimica dell’atmosfera fino ai cambiamenti della vegetazione durante la stagione della crescita. Tutti i dati e le informazioni prodotti da Copernicus sono accessibili online gratuitamente.
 
Copernicus è organizzato in sei servizi destinati a fornire informazioni sull’atmosfera, l’ambiente marino, il territorio, i cambiamenti climatici, la gestione delle emergenze e la sicurezza. La Commissione europea è responsabile del coordinamento generale, mentre l’attuazione dei singoli servizi fondamentali coinvolge tutti i principali attori europei nel campo dell’osservazione della terra. Dal 2012 l’Agenzia europea dell’ambiente coordina le componenti paneuropee e locali del servizio di monitoraggio del territorio, permettendo il ricorso ad applicazioni in una serie di settori, come la pianificazione territoriale, la gestione delle foreste e delle risorse idriche, la conservazione della natura e l’agricoltura. Inoltre, l’AEA coordina la componente in situ di Copernicus in tutti i servizi fondamentali.
 
(A cura di M.A.Cerizza)


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