Celle a combustibile e idrogeno

Invito a presentare proposte e attività relative previste nel piano di lavoro 201 7 dell’impresa comune “Celle a combustibile e idrogeno 2” (FCH 2 JU). L’iniziativa si concentra su un settore ben preciso, quello delle tecnologie delle celle a combustibile e dell’idrogeno, che è stimato dare un apporto importante al raggiungimento di una serie di obiettivi europei nel campo energetico e dei trasporti, tra cui la de-carbonizzazione del nostro sistema energetico e dei trasporti, il rafforzamento della nostra sicurezza energetica, la promozione di una crescita intelligente e la creazione di nuovi posti di lavoro. Ulteriori informazioni e modulistica all’indirizzo:

http: //www. fch.europa.eu/page/call-2017 – Scadenza: 20 aprile 201 7

Contratto quadro di servizi per la manutenzione e il miglioramento degli strumenti e delle tecniche esistenti utilizzati dagli ispettori nucleari della Commissione europea

La direzione «Controllo di sicurezza Euratom» della DG Energia a Lussemburgo detiene e gestisce un gran numero di sistemi di acquisizione di dati automatici, non custoditi negli impianti nucleari all’interno dell’Unione europea. Il contratto risultante dal presente bando di gara riguarderà:

— la manutenzione dell’attuale piattaforma operativa di acquisizione di dati,

— la concettualizzazione, la progettazione e lo sviluppo di una piattaforma di acquisizione di dati migliorata,

— il miglioramento delle prestazioni e la manutenzione della piattaforma di esame dei dati.

Il budget è pari a 2.000.000 euro

Un sistema di acquisizione di dati è altamente modulare; i componenti di un sistema comprendono:

— sensori specifici (rivelatori di neutroni, rivelatori gamma, lettori di codici a barre ecc.) che convertono i parametri fisici (radiazioni di neutroni e gamma, intensità luminosa, peso, flusso dei liquidi) in segnali elettrici,

— possono essere necessari componenti di condizionamento del segnale se il segnale dal dispositivo o dal sensore non è adatto per l’hardware utilizzato per i sistemi di acquisizione di dati. Il segnale sarà filtrato e amplificato in alcuni casi,

— convertitori analogico-digitale, che convertono i segnali dei sensori condizionati in valori digitali,

— i dispositivi di acquisizione di dati sono interfacce tra il segnale e il computer. Si potrebbe trattare di un modulo connesso alle porte del computer (parallele, seriali, USB ecc.) o una carta connessa agli slot nella scheda madre,

— una piattaforma di controllo dei sensori consente agli utenti di configurare, mantenere e ricercare e riparare guasti dei dispositivi di acquisizione e dei sensori a distanza.

Il sistema attualmente supporta 25 moduli sensori da parte di diversi produttori. I nuovi dispositivi possono essere aggiunti se necessario. L’ultima aggiunta nella piattaforma è stata l’integrazione di un sistema elettro-ottico di tenuta e di un registro a scorrimento per la serializzazione per le misurazioni di neutroni. Scadenza: 31 marzo 2017

Sito web: https://etendering.ted.europa.eu/cft/cft-documents.html?cftId=2053

 

La transizione energetica dell’Europa è ormai pienamente in corso

La seconda relazione sullo stato dell’Unione dell’energia indica che la modernizzazione dell’economia dell’Unione europea e la transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio sono ormai in atto.

L’Europa è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi al 2020 per le emissioni di gas a effetto serra, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Per incoraggiare ulteriormente questo processo, oggi la Commissione annuncia un nuovo tour dedicato all’Unione dell’energia.

In linea con il suo impegno a presentare una relazione annuale sullo stato dell’Unione dell’energia, la Commissione europea ha pubblicato la sua seconda relazione in proposito dove illustra i progressi compiuti successivamente alla pubblicazione della prima relazione sullo stato dell’Unione dell’energia nel novembre 2015. Entrambe le relazioni sono elementi centrali per il monitoraggio dell’attuazione di quella che è una priorità fondamentale della Commissione Juncker.

impegnano a guidare la corsa mondiale verso un’economia più sostenibile e competitiva.”

Dopo la pubblicazione della prima relazione sullo stato dell’Unione dell’energia, diverse tendenze all’interno della transizione dell’UE verso un’economia a bassa emissione di carbonio hanno segnato progressi e si sono rafforzate. La Commissione condurrà un’ulteriore analisi approfondita delle politiche degli Stati membri, appoggiandosi al nuovo tour sull’Unione dell’energia, le cui visite saranno programmate lungo tutto il corso del 2017.

Per l’Unione dell’energia il 2016 è stato l’anno dell’incisività: la visione racchiusa nella strategia quadro per un’Unione dell’energia è stata tradotta in iniziative legislative e non legislative concrete, soprattutto con il pacchetto Energia pulita per tutti gli europei, presentato il 30 novembre 2016.

L’UE nel suo insieme ha continuato a compiere buoni progressi verso la realizzazione degli obiettivi dell’Unione dell’energia, in particolare quelli in materia di clima ed energia per il 2020 L’UE ha già raggiunto l’obiettivo fissato al 2020 per quanto riguarda il consumo di energia finale. Lo stesso vale per le emissioni di gas a effetto serra: nel 2015, erano del 22% inferiori ai livelli del 1990. L’UE è sulla buona strada anche nel settore delle energie rinnovabili, dove – in base ai dati del 2014 – la quota di energie rinnovabili ha raggiunto il 16% del consumo unionale lordo di energia finale. Un’altra importante tendenza consiste nel fatto che l’UE continua a dissociare con successo la crescita economica dalle emissioni di gas a effetto serra. Nel periodo 1990-2015, il prodotto interno lordo (PIL) combinato degli Stati membri dell’UE è aumentato del 50%, mentre le emissioni sono diminuite del 22%.

All’indomani della conclusione dell’accordo di Parigi, nel dicembre 2015, la sua rapida ratifica da parte dell’UE ha consentito l’entrata in vigore del primo accordo universale giuridicamente vincolante sul clima, il 4 novembre 2016.

In un contesto geopolitico in rapida evoluzione il successo dell’Unione dell’energia è fondamentale per proteggere gli interessi economici e il benessere a lungo termine dell’Europa e degli europei. Per questo motivo negli scorsi mesi il lavoro sull’Unione dell’energia si è concentrato con più attenzione sulla diplomazia energetica, prefiggendosi di incrementare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, di far crescere le esportazioni di soluzioni targate UE basate su una tecnologia a bassa intensità di carbonio e di potenziare la competitività industriale europea.

Nel 2016, la Commissione ha presentato inoltre una strategia europea per la mobilità a basse emissioni caratterizzata da un obiettivo ambizioso e chiaro: entro la metà del secolo le emissioni di gas a effetto serra provenienti dai trasporti dovranno essere inferiori di almeno il 60% rispetto al 1990 ed essere instradate saldamente su un percorso di avvicinamento allo zero, pur assicurando sia le esigenze di mobilità dei cittadini e delle merci sia la connettività globale.

 

Una PAC semplificata e più moderna: la Commissione apre una consultazione pubblica sul futuro dell’agricoltura europea

Con 11 milioni di aziende agricole su tutto il territorio UE e un’occupazione che, considerando anche i settori collegati (trasformazione, vendita, servizi alimentari) , riguarda 44 milioni di lavoratori, la PAC è la prima politica comune degli Stati UE e quella che assorbe la maggior percentuale del bilancio UE. A partire dalla sua nascita, nel 1962, la PAC è stata più volte riformata per tener conto del mutare delle condizioni. Ora, nonostante la riforma più recente sia datata 2013, e la sua attuazione sia iniziata solo nel 2015, è emersa l’esigenza di avviare un nuovo dibattito formale: la caduta dei prezzi agricoli, le crescenti incertezze del mercato dovute a fattori macroeconomici, le tensioni geo-politiche, il crescente ricorso a negoziati bilaterali (anziché multilaterali) ed anche le esigenze emerse dagli impegni internazionali, in particolare legati alla lotta contro i cambiamenti climatici, hanno infatti dato il via a un vivace dibattito pubblico sulla adeguatezza della riforma del 2013 ad affrontare le sfide globali che si pongono all’agricoltura continuando a perseguire il suo obiettivo, che è garantire un approvvigionamento alimentare stabile, sicuro e sostenibile a prezzi abbordabili per il consumatore e un tenore di vita dignitoso agli agricoltori e agli addetti del settore.

In questo contesto la Commissione europea ha deciso di avviare una consultazione pubblica sulla PAC, nell’ottica di ammodernarla e semplificarla e renderla capace di rispondere alle nuove sfide che l’agricoltura e le zone rurali si trovano ad affrontare.

La Commissione si rivolge in particolare agli agricoltori, ai cittadini, alle organizzazioni e alle altre parti interessate, che hanno tempo fino al 2 maggio per inviare le loro risposte ai quesiti proposti nella consultazione. I contributi ricevuti, che saranno pubblicati online e presentati dal Commissario Hogan nell’ambito di una conferenza in programma a luglio 2017, saranno utilizzati dalla Commissione per redigere una comunicazione (attesa per la fine del 2017), contenente un bilancio dell’attuale funzionamento della PAC e possibili opzioni politiche per il futuro fondate su prove affidabili.

https://ec.europa.eu/agriculture/consultations/cap-modernising/2017_en

Sustainable development in the European Union

L’edizione 2016 dei dati statistici sullo sviluppo sostenibile nell’UE prodotta da Eurostat (l’ufficio statistico dell’UE), fornisce una panoramica della situazione attuale dello sviluppo sostenibile nell’UE e negli Stati membri nella visione degli “Obiettivi del millennio sullo sviluppo sostenibile”. Tra gli aspetti preso in considerazione: la povertà , la fame, la salute, l ‘istruzione, la disponibilità di acqua potabile, le fonti energetiche, la lotta al cambiamento climatico, il territorio.

 

(A cura di M. A Cerizza)


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