Green Week 2018: aperte le candidature per i “partner event”

In vista dell’edizione 2018 di Green Week, la Settimana verde dell’UE, la Commissione europea – DG Ambiente ha aperto le candidature per l’organizzazione dei c.d. partner event, gli eventi collaterali che possono essere organizzati in qualsiasi località dell’UE, che dovranno riguardare lo stesso tema annuale dell’iniziativa e svolgersi in un periodo ravvicinato rispetto all’evento centrale della Settimana, la Conferenza annuale Green week, che si terrà a Bruxelles dal 21 al 25 maggio.

Il tema 2018 sarà ‘Green Cities for a greener future’ (Città verdi per un futuro più verde) e si occuperà dei modi in cui l’UE sta aiutando le città a diventare luoghi migliori in cui vivere e lavorare. Presentando gli sviluppi delle politiche in materia di qualità dell’aria, rumore, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, promuoverà approcci partecipativi allo sviluppo urbano, strategie di networking e strumenti per la condivisione delle migliori pratiche, coinvolgendo le autorità locali e i cittadini, che saranno incoraggiati a condividere la loro visione di un futuro sostenibile.

Gli eventi partner possono essere organizzati come iniziative nuove o come parte di eventi già in programma e devono svolgersi in un periodo compreso fra il 21 aprile e il 10 giugno 2018, con preferenza per quelli che si svolgono in concomitanza con la conferenza di Bruxelles.

La natura dell’evento può essere la più varia: si vada da appuntamenti informativi come seminari, workshop e conferenze, a dibattiti pubblici a eventi di sensibilizzazione, per le famiglie o per altre categorie di pubblico, come visite guidate, mostre e fiere, festival, e poi eventi di formazione e di networking ed eventi online, come i webinar, e altro ancora che risponda al tema annuale e rientri negli obiettivi di Green Week.

Tutti i tipi di enti possono organizzare un partner event, ed in particolare sono invitate a farlo le autorità municipali, gli enti che hanno responsabilità in tema di ambiente, le imprese private, come pure associazioni, ONG, istituti di ricerca, università e istituti tecnici, media, gruppi di cittadini e attori chiave di settori collegati come i trasporti, l’acqua, la qualità dell’aria, il turismo, l’istruzione, l’agricoltura, le imprese sostenibili. Il termine per inviare la candidatura di un partner event alla Commissione è il 28 febbraio. Fra tutte le candidature pervenute gli organizzatori selezioneranno gli eventi pertinenti al tema, che saranno segnalati sul sito di Green Week, ed eventualmente sui social media (in particolare riceveranno visibilità quelli che si svolgono dal 21 al 25 maggio): gli organizzatori sottoscriveranno un accordo con la Commissione che fornirà loro uno specifico kit di strumenti e gli permetterà di utilizzare l’identità visiva di Green Week.

Per informazioni e per l’invio delle candidature: https://www.eugreenweek.eu/add-partner-events

Funzionamento della segreteria dell’iniziativa Energia pulita per le isole dell’UE

L’oggetto specifico del presente appalto è la creazione e il funzionamento della segreteria dell’iniziativa Energia pulita per le isole dell’UE, un’entità che fornisce supporto consultivo e amministrativo alle isole nel perseguimento della transizione all’energia pulita. La segreteria farà capo alla direzione generale dell’Energia della Commissione europea e opererà in stretta collaborazione con altri servizi della Commissione europea, ove necessario.

Budget: 2.000.000 euro . Scadenza: 30 gennaio 2018.

Sito web: https://etendering.ted.europa.eu/cft/cft-display.html?cftId=3039

Il Parlamento per obiettivi più ambiziosi nelle rinnovabili

A fine novembre il Parlamento europeo (PE) ha dato il primo via libera per raggiungere obiettivi più ambiziosi nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica rispetto a quelli proposti dalla Commissione europea. La commissione “Industria ed energia” del PE ha infatti approvato un obiettivo vincolante di riduzione dei consumi energetici del 40% entro il 2030, contro

il 30% proposto da Bruxelles e l’obiettivo di almeno il 35% di consumi energetici provenienti da fonti pulite, contro il 27% proposto dalla Commissione europea. Ha indicato inoltre che almeno il 2% dell’energia consumata nel settore dei trasporti provenga da rinnovabili. Ogni Paese dovrà fissare il proprio obiettivo nazionale di efficienza energetica per arrivare al 40% complessivo UE. Gli europarlamentari hanno inoltre introdotto un emendamento che consente ai privati che producono elettricità da fonti rinnovabili di poterla utilizzare e stoccare senza costi o tasse aggiuntive.

Da “Sentinel5P” dati sull’inquinamento mondiale

Lanciato lo scorso 13 ottobre, il satellite Sentinel-5P dell’Agenzia spaziale europea (ESA) ha inviato le sue prime immagini dell’inquinamento presente nell’atmosfera, dell’Europa e della Terra in generale. Gli esperti considerano eccezionali queste prime immagini, per la qualità dei dati e per la risoluzione, per il dettaglio, mai raggiunto prima a questi livelli. Aspetti che fanno entrare in una nuova era il monitoraggio dell’aria; e questo grazie a “Copernicus”, il programma satellitare UE di monitoraggio della qualità ambientale.

Una di queste prime immagini ci mostra la presenza di NO2 nell’atmosfera europeaUe non sono immagini incoraggianti, almeno per una parte di I talia. I l biossido di azoto, causato principalmente dal traffico e dai combustibili fossili impiegati nei processi produttivi, è particolarmente concentrato in quattro aree europee: innanzitutto –purtroppo! – la Pianura Padana e poi la tedesca Ruhr, alcune zone dei Paesi Bassi e alcuni territori spagnoli.

Altri dati forniti da Sentinel-5P hanno consentito di creare una mappa mondiale del monossido di carbonio, che risulta particolarmente concentrato in alcune parti di Asia, Africa e America meridionale. I l satellite inoltre ha rilevato alti livelli di inquinamento in alcuni aree indiane dove sono insediati impianti per la produzione di energia.

I l direttore dell’ESA ha ricordato che Sentinel-5P è il sesto satellite lanciato con il programma Copernicus di monitoraggio ambientale, ma è il primo dedicato in maniera specifica al monitoraggio dell’atmosfera.

 

Accordo sulla proposta della Commissione di inasprire le norme per veicoli più puliti e sicuri

Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno raggiunto un accordo politico per migliorare significativamente il livello della qualità e l’indipendenza dell’omologazione e delle prove dei veicoli, aumentare i controlli sulle automobili già presenti sul mercato dell’UE e consolidare l’intero sistema grazie alla vigilanza europea.

I colegislatori dell’UE hanno raggiunto un accordo sulla proposta della Commissione del gennaio 2016 che prevede una riforma integrale del quadro di omologazione dell’UE, ovvero delle norme usate per certificare che un veicolo soddisfi tutti i requisiti per l’immissione sul mercato e per monitorare scrupolosamente la conformità nel tempo dei costruttori al diritto dell’Unione.

La nuova normativa si basa su tre pilastri:

1.Maggiore qualità e indipendenza dell’omologazione e delle prove prima dell’immissione del veicolo sul mercato

I servizi tecnici saranno sottoposti ad audit periodici e indipendenti, basati su rigorosi criteri di prestazione, per ottenere e mantenere la designazione da parte dello Stato membro a poter effettuare le prove e le ispezioni dei nuovi modelli di automobili. La Commissione e gli altri Stati membri saranno in grado di contestare una designazione in caso di problemi.

Le autorità nazionali di omologazione saranno sottoposte agli audit della Commissione per garantire che le norme pertinenti siano attuate e fatte rispettare rigorosamente in tutta l’UE.

Non è stata mantenuta la proposta della Commissione di modificare il sistema di remunerazione per evitare che i servizi tecnici siano pagati direttamente dal costruttore.

2.Più controlli sulle automobili già presenti sul mercato dell’UE

Mentre le norme di omologazione attualmente vigenti si occupano principalmente dei controlli ex ante su prototipi prelevati dalla linea di produzione, in futuro gli Stati membri saranno tenuti ad effettuare regolari verifiche a campione sui veicoli già immessi sul proprio mercato e l’esito di tali verifiche sarà reso pubblico.

D’ora in poi tutti gli Stati membri dovranno essere in grado di adottare immediatamente sul loro territorio misure di salvaguardia nei confronti dei veicoli non conformi senza dover attendere, come avviene attualmente, l’intervento dell’autorità che ha rilasciato l’omologazione.

3.Vigilanza europea

In futuro la Commissione effettuerà controlli di mercato indipendenti rispetto a quelli degli Stati membri e avrà la possibilità di avviare procedure di richiamo a livello dell’UE. La Commissione potrà contestare la designazione dei servizi tecnici e imporre ai costruttori o ai servizi tecnici sanzioni amministrative fino a 30 000 EUR per singolo veicolo non conforme.

La Commissione presiederà un nuovo forum sull’applicazione della normativa per garantire un’interpretazione più uniforme della pertinente legislazione dell’UE, una trasparenza massima sui casi di non conformità e una sorveglianza più efficace e coordinata da parte degli Stati membri.

Nel nuovo regolamento l’attuale divieto d’uso di dispositivi di manipolazione, che le autorità nazionali hanno l’obbligo di monitorare e far rispettare, viene non solo perpetuato, ma inasprito ulteriormente: in futuro i costruttori di automobili dovranno fornire l’accesso ai protocolli software del veicolo. Questa misura si affianca al pacchetto sulle emissioni reali di guida, per cui sarà molto difficile eludere le prescrizioni sulle emissioni, e prevede l’obbligo per i costruttori di rendere pubbliche le proprie strategie di riduzione delle emissioni, come avviene negli Stati Uniti.

Il regolamento sull’omologazione si aggiunge a una serie di altre importanti iniziative della Commissione per una mobilità pulita, tra cui le prove nuove e più efficaci delle emissioni degli autoveicoli, obbligatorie dal 1° settembre 2017 e le proposte di nuovi obiettivi per le emissioni di CO2 al fine di accelerare la transizione ai veicoli a basse e a zero emissioni.

L’accordo politico raggiunto in via preliminare da Parlamento europeo, Consiglio e Commissione nei cosiddetti negoziati di trilogo è ora soggetto all’approvazione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Il regolamento sarà quindi direttamente applicabile in tutti gli Stati membri e diventerà obbligatorio il 1° settembre 2020.

(A cura di M.A.Cerizza)


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