Infrazioni: rifiuti nucleari, la Commissione deferisce l’Austria, la Croazia e l’Italia alla Corte di giustizia per mancata trasmissione dei programmi nazionali

La Commissione deferisce l’Austria, la Croazia e l’Italia alla Corte di giustizia per mancata trasmissione dei programmi nazionali di gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.

La Commissione europea ha deciso di deferire l’Austria, la Croazia e l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE per la mancata trasmissione dei programmi nazionali definitivi di gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, a norma della direttiva sulla gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi (direttiva 2011/70/). Questo tipo di rifiuti comprende anche i sottoprodotti degli utilizzi delle tecnologie nucleari e radiologiche per scopi diversi dalla produzione di energia, quali la ricerca scientifica e diverse applicazioni mediche. Per la Commissione è una priorità garantire l’adozione delle più rigorose norme di sicurezza in materia di gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi.

Ai sensi dell’articolo 15, paragrafo 4, in combinato disposto con l’articolo 13, paragrafo 1, della direttiva, gli Stati membri erano tenuti a trasmettere per la prima volta alla Commissione il contenuto del loro programma nazionale non oltre il 23 agosto 2015. La Commissione ha rammentato ai 3 Stati membri gli obblighi a norma della direttiva e ha chiesto loro chiarimenti sulle procedure che ancora dovevano essere intraprese prima dell’adozione dei loro programmi nonché le date previste per la relativa adozione e trasmissione. Poiché i 3 Stati membri hanno trasmesso unicamente versioni provvisorie dei loro programmi, il 29 aprile 2016 sono state inviate all’Austria, alla Croazia e all’Italia lettere di costituzione in mora, seguite da pareri motivati nel luglio del 2017. La Commissione ritiene che spetti alle autorità di tali Stati membri prendere tutte le misure necessarie per adottare il programma nazionale definitivo per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi e trasmetterlo alla Commissione.

 

Qualità dell’aria: la Commissione interviene per proteggere i cittadini dall’inquinamento atmosferico

La Commissione offre agli attori nazionali, regionali e locali assistenza pratica per migliorare la qualità dell’aria in Europa e interviene più energicamente nei confronti di 7 Stati membri che hanno violato le norme dell’UE in materia di inquinamento atmosferico e di omologazione delle autovetture. In una comunicazione intitolata “Un’Europa che protegge: aria pulita per tutti”, adottata il 17 maggio scorso, la Commissione illustra le misure disponibili per aiutare gli Stati membri a contrastare l’inquinamento atmosferico.

La Commissione, inoltre, sottolinea la necessità di intensificare la cooperazione con gli Stati membri avviando nuovi “dialoghi sull’aria pulita” con le autorità competenti e utilizzando i finanziamenti dell’UE per sostenere le misure volte a migliorare la qualità dell’aria.

Inoltre, la Commissione ha deciso di deferire Francia, Germania, Ungheria, Italia, Romania e Regno Unito alla Corte di giustizia dell’UE per il mancato rispetto dei valori limite stabiliti per la qualità dell’aria e per aver omesso di prendere misure appropriate per ridurre al minimo i periodi di superamento.

La Commissione sta inoltre inviando lettere di costituzione in mora complementari a Germania, Italia, Lussemburgo e Regno Unito, per aver violato le norme dell’UE in materia di omologazione dei veicoli. Le misure proposte dalla Commissione si fondano su tre pilastri principali: norme sulla qualità dell’aria; obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni; e norme in materia di emissioni per le principali fonti di inquinamento, ad esempio per le emissioni degli autoveicoli e delle navi e quelle del settore energetico e dell’industria.

Per contrastare le emissioni di inquinanti atmosferici generate dal traffico la Commissione rafforzerà ulteriormente la propria collaborazione con le autorità nazionali, regionali e locali per giungere a un approccio comune integrato alla regolamentazione dell’accesso degli autoveicoli alle aree urbane, nel quadro dell’agenda urbana per l’UE. La Commissione sta adottando misure per affrontare i gravi e persistenti superamenti dei valori limite per le due principali sostanze inquinanti che incidono sulla salute: il biossido di azoto, per lo più causato del traffico stradale e dall’industria, e il particolato, che è presente soprattutto nelle emissioni dell’industria, del riscaldamento domestico, del traffico e dell’agricoltura.

 

Interreg Europe: al via il 4° bando

Dal 7 maggio fino al 22 giugno 2018 è possibile presentare candidature nell’ambito del quarto e ultimo bando di INTERREG EUROPE, il programma di Cooperazione Territoriale Europea volto a migliorare l’attuazione di politiche e programmi di sviluppo regionale promuovendo scambi di esperienze e il policy learning fra attori di rilevanza regionale. Il bando intende sostenere progetti di cooperazione interregionale inerenti i 4 Assi del programma e i relativi obiettivi specifici. Ciascuna proposta dovrà riguardare uno solo degli obiettivi specifici indicati:

 

Asse 1 – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione

OS 1.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – nel settore dell’infrastruttura e delle capacità di ricerca e innovazione, soprattutto nel quadro delle strategie di Smart Specialisation.

OS 1.2 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – che supportano le catene d’innovazione regionali nelle aree di Smart Specialisation.

 

Asse 2 – Migliorare la competitività delle PMI

OS 2.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – attraverso il sostegno delle PMI in tutte le fasi del ciclo produttivo, al fine di stimolarne la crescita e l’impegno nell’innovazione.

 

Asse 3 – Sostenere la transizione a un’economia a basse emissioni di carbonio

OS 3.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – affrontando la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, in particolare nel quadro delle strategie di Smart Specialisation.

 

Asse 4 – Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere un uso efficiente delle risorse.

OS 4.1 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – nell’area della protezione e dello sviluppo del patrimonio naturale e culturale.

OS 4.2 Migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale – in particolare dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE – mirati ad accrescere l’uso efficiente delle risorse, la crescita verde, l’eco-innovazione e la gestione delle performance ambientali.

In linea con l’obiettivo generale del programma, tutti i progetti dovrebbero concentrarsi almeno in parte sul miglioramento dei programmi dell’Obiettivo Investimento per la Crescita e Occupazione e, se del caso, dei programmi di CTE. Pertanto, in ciascun progetto, almeno il 50% dei policy instrument considerati devono essere programmi dei Fondi strutturali. Inoltre, nel presentare candidature si invita a tener conto dei progetti finanziati dai tre precedenti bandi INTERREG EUROPE (www.interregeurope.eu/discover-projects) e dei topic maggiormente affrontati.

Temi importanti come energia rinnovabile, qualità e gestione delle risorse idriche sono ancora scarsamente rappresentati nei progetti finanziati dai precedenti bandi. Sono anche fortemente incoraggiati progetti che coinvolgono istituzioni e regioni che non sono già coinvolte nei progetti Interreg in corso.

Il bando è aperto ad autorità pubbliche di livello nazionale, regionale e locale, enti di diritto pubblico e enti privati non-profit aventi sede in uno dei 28 Paesi UE, in Norvegia e in Svizzera. I progetti devono essere realizzati da una partnership di almeno 3 organismi provenienti da 3 diversi Paesi ammissibili, di cui almeno 2 provenienti da Stati membri UE.

Il partenariato deve necessariamente coinvolgere le autorità responsabili del policy instrument oggetto della proposta progettuale. Gli enti privati non-profit e gli organismi provenienti dalla Svizzera non possono essere lead partner di progetto. Per garantire un’ampia copertura geografica, oltre al requisito minimo di composizione viene posto un ulteriore requisito relativamente alla partnership: la partnership dovrà comprendere almeno un partner proveniente da almeno tre delle quattro aree geografiche indicate al par.8.2 del bando. Il bando dispone di uno stanziamento di 74 milioni di euro di fondi FESR (+ 280mila euro di risorse norvegesi).Il cofinanziamento FESR potrà coprire il 75% o l’85% dei costi ammissibili del progetto a seconda dello status dei partner UE coinvolti: se trattasi di autorità pubbliche o enti di diritto pubblico la copertura è all’85%, se enti privati non-profit al 75%. Inoltre, per i partner pubblici italiani è stabilito che il restante 15% di cofinanziamento sia a carico del Fondo di rotazione nazionale (Delibera CIPE n.10 del 28 gennaio 2015).Il contributo FESR è destinato a coprire unicamente i partner UE, i partner provenienti dalla Svizzera e dalla Norvegia non potranno beneficiare dei fondi FESR ma potranno essere coperti dalle rispettive risorse nazionali.

Si ricorda che il termine per la presentazione dei progetti è il 22 giugno 2018 (Le candidature devono essere presentate in inglese, utilizzando l’apposito sistema online (www.iOLF.eu)

 

(A cura di M.A.Cerizza)


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