Relazione della Commissione sull’attuazione del Regolamento Ue n. 691/2011 relativo ai conti economici ambientali europei

 

Tale relazione valuta, in particolare, la qualità dei dati trasmessi, i relativi metodi di raccolta, l’onere amministrativo che grava sugli Stati membri e sulle unità partecipanti, nonché la fattibilità e l’efficacia di tali statistiche. Se del caso e tenuto conto dei risultati di cui all’articolo 4, paragrafo 2, la relazione è accompagnata da proposte volte a:

– introdurre nuovi moduli di contabilità economica ambientale, quali spese ed entrate per la protezione dell’ambiente (EPER)/conti della spesa per la protezione dell’ambiente (EPEA); settore dei beni e servizi ambientali (EGSS); conti dell’energia; trasferimenti ambientali (sussidi) e conti della spesa per l’uso e la gestione delle risorse naturali (RUMEA); conti (quantitativi e qualitativi) delle risorse idriche; conti dei rifiuti; conti delle risorse forestali; conti dei servizi forniti dagli ecosistemi; conti degli stock di materia a livello di intera economia (CSM-IE) e la misurazione di materiali inutilizzati da scavo (compreso il suolo),

– migliorare ulteriormente la qualità dei dati e i relativi metodi di raccolta, migliorandone al contempo la copertura e la comparabilità e riducendo l’onere amministrativo per le imprese e la pubblica amministrazione.

La prima relazione preparata a norma del suddetto articolo è stata pubblicata nel 2013 2 ; questa è la seconda relazione. La sezione 2 presenta una panoramica dei conti economici ambientali. La sezione 3 riporta gli sviluppi intervenuti dall’ultima relazione. La sezione 4 illustra le misure adottate per migliorare l’attuazione del regolamento.

Una delle principali novità dall’ultima relazione di attuazione è costituito dalla modifica del regolamento con l’aggiunta di tre nuovi moduli (allegati da IV a VI) 4:

– conti delle spese per la protezione dell’ambiente: spese sostenute dalle unità economiche (soggetti privati, organismi pubblici e famiglie) a fini di protezione dell’ambiente;

– conti del settore dei beni e dei servizi ambientali: informazioni sulla produzione e sull’esportazione di beni e servizi progettati e realizzati specificamente a fini di protezione dell’ambiente o di gestione delle risorse. Sono compresi i posti di lavoro associati a tali attività; .

– conti dei flussi fisici di energia: flussi di energia dall’ambiente verso l’economia, (estrazione di risorse naturali), all’interno dell’economia (fabbricazione e uso di prodotti energetici) e dall’economia all’ambiente (scarico di residui energetici).

I dati richiesti a norma degli allegati da IV a VI devono essere inviati alla Commissione (Eurostat) per la prima volta nel 2017 (le serie temporali da fornire devono decorrere dal 2014). Nella fase attuale di preparazione la Commissione (Eurostat) promuove studi pilota e attività di raccolta dei dati su base volontaria.

 

Studio sul mercato dello smantellamento di impianti nucleari nell’Unione europea

 

L’obiettivo principale dell’appalto è comprendere in maniera più approfondita il funzionamento del mercato dello smantellamento di impianti nucleari nell’Unione europea. Lo studio dovrà fornire una descrizione del mercato dello smantellamento nucleare almeno nei seguenti Stati membri dell’UE: Germania, Francia, Italia, Slovacchia e Regno Unito. Lo studio dovrà inoltre presentare un quadro generale delle caratteristiche del mercato dello smantellamento al di fuori dell’UE, almeno in Giappone e Stati Uniti, e delle principali differenze tra questi mercati e quello dell’UE.

Lo studio dovrà identificare i principali attori del mercato e dovrà contribuire inoltre a identificare i problemi e gli ostacoli esistenti per le società che non sono attualmente presenti sul mercato o che svolgono un ruolo limitato (ad esempio PMI, imprese di costruzione civile ecc.) e dovrà esplorare ulteriormente le opportunità per aumentare la loro partecipazione al mercato e le implicazioni che ciò potrebbe avere sull’aumento dei livelli di concorrenza mantenendo al contempo il massimo livello di sicurezza.

Il programma indicativo nucleare della Commissione (PINC) prevede che circa la metà degli impianti nucleari attualmente in funzione saranno chiusi entro il 2035. Lo studio dovrà contribuire a individuare le pertinenti priorità strategiche ed elaborare raccomandazioni a medio e lungo termine per rispondere alle principali sfide e opportunità per l’industria europea nell’ambito della preparazione alla chiusura di un determinato numero di impianti nucleari da qui al 2035.

Il budget è pari a 150.000 euro. Scadenza: 28 novembre 2016

Sito web: https://etendering.ted.europa.eu/cft/cft-display.html?cftId=1800

(A cura di M.A. Cerizza)


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