• Horizon 2020 -Bando Fast Track to Innovation Pilot (FTI)
    E’ attualmente aperto il bando relativo alla misura “Fast Track to Innovation Pilot-FTI”, trasversale a tutte le priorità tematiche di Horizon 2020: le proposte progettuali possono essere relative a qualunque ambito disciplinare.
    Il FTI intende ridurre il tempo fra l’idea e il mercato, è prevista la presentazione di progetti, anche interdisciplinari, relativi a innovazioni tecnologiche
    Il bilancio indicativo disponibile è di euro 100 milioni, suddivisi equamente per ogni scadenza.
    Alle proposte devono partecipare da un minimo di 3 ad un massimo di 5 persone giuridiche indipendenti degli Stati Membri della UE e/o Paesi Associati. Il 60% del bilancio del progetto deve andare ai partecipanti industriali. Nei progetti con 3/4 partecipanti 2 devono essere industrie, nei progetti con 5 partecipanti i soggetti industriali devono essere 3.
    Le proposte devono essere presentate entro il 25 ottobre 2016 esclusivamente tramite il Participant Portal, link: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html
    Per accedere al sistema elettronico di presentazione delle domande è necessario avere l’Account personale ECAS. L’Ateneo è già registrato e ha il proprio PIC-Participant Identification Code, codice numerico identificativo dell’ente da richiedere al servizio scrivente.
  • Horizon 2020. Bando “Engine Retrofit for Clean Air Prize”Il 12 settembre 2017 scade il termine per la presentazione di proposte nell’ambito del premio “Engine Retrofit for Clean Air” finanziato dal programma Horizon 2020 – Societal Challenges.
    Attraverso il bando, la Commissione intende premiare e promuovere lo sviluppo di soluzioni innovative volte a ridurre l’inquinamento prodotto dalle auto, promuovendo lo sviluppo di una tecnologia integrabile nei motori esistenti. Il budget a disposizione è pari a 1.500.000 euro. Il riferimento del bando è “ H2020-EngineRetrofitPrize-2016” .
    Ulteriori informazioni e la documentazione per partecipare alla Call sono disponibili sul Portale dei Partecipanti. http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html
  • RISOLUZIONE dell’Assemblea parlamentare Euronest sull’elaborazione di una politica relativa al gas non convenzionale e al potenziale impatto sui mercati dell’energia nell’UE e nei paesi del partenariato orientale .
    Informazioni generali sulla cooperazione tra l’Ucraina e l’UE nel settore dell’energia
    Il gas di scisto e il metano, noti come «gas non convenzionali», stanno suscitando un interesse significativo per la costituzione di risorse di idrocarburi e l’aumento dell’indipendenza energetica dell’Ucraina. Il concetto di idrocarburi non convenzionali comprende il gas di scisto, il gas da arenarie compatte (intrappolato in rocce compatte) e i depositi di petrolio di scisto, di gas di carbon fossile e di idrati di gas. In Ucraina si prospetta l’apertura di giacimenti di idrocarburi non convenzionali di tutti i tipi. Vari esperti hanno già stimato che le risorse di gas di scisto recuperabile in Ucraina sono comprese tra i 7 e i 15 000 miliardi di m3. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che l’Ucraina si trova al quarto posto in Europa (dopo Polonia, Francia e Norvegia) per le risorse di gas di scisto. Uno dei principali fattori necessari all’efficace funzionamento dell’economia ucraina è la risposta alle esigenze del paese in termini di risorse minerarie, soprattutto per il combustibile e l’energia. Oltre ad una diminuzione dei livelli di consumo energetico, occorre privilegiare lo sviluppo di nuove tecnologie di ricerca e la produzione e l’utilizzo di altre fonti di energia naturali, comprese quelle non convenzionali. Per poter sviluppare il gas di scisto, è necessario applicare nuove tecnologie di individuazione, test e intensificazione (in particolare l’uso di potenti mezzi di fratturazione multistadio) e lo sviluppo dei depositi, nonché attirare gli importanti investimenti necessari, di cui l’Ucraina non dispone. La cooperazione tra l’Ucraina e l’UE nel settore dell’energia avviene nel quadro dell’Accordo di associazione e dell’Agenda di associazione UE-Ucraina, del Memorandum d’intesa sulla cooperazione energetica tra l’UE e l’Ucraina, e del trattato che istituisce la Comunità dell’energia. Lo sviluppo delle risorse di produzione di idrocarburi non convenzionali, in particolare il gas di scisto, è limitato da una serie di altri fattori, tra cui l’assenza di una legislazione che regoli la produzione di questo tipo di materia prima. In qualità di membro della Comunità dell’energia, l’Ucraina ha l’obbligo di attuare il terzo pacchetto Energia. Il paese sta attualmente riformando il proprio settore energetico e armonizzando la sua legislazione in conformità con gli impegni assunti. Tra i risultati più recenti vi è l’adozione della legge sul mercato del gas naturale, concepita per creare un ambiente efficiente e competitivo in questo settore. Al fine di realizzare delle riforme settoriali nel 2015, l’Ucraina ha previsto la preparazione e l’adozione di una serie di atti legislativi finalizzati alla liberalizzazione dei mercati del gas e dell’energia elettrica. In particolare, il ministero ucraino dell’Energia e dell’industria del carbone, in collaborazione con il segretariato della Comunità dell’energia, ha elaborato un atto legislativo sul mercato del gas naturale, in conformità con la direttiva 2009/73/CE relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e con il regolamento (CE) n. 715/2009 relativo alle condizioni di accesso alle reti di trasporto del gas naturale. La suddetta legge stabilisce il quadro legislativo per la riforma del settore del gas e un piano per la sua attuazione in conformità con la legislazione energetica europea, comprese le disposizioni del terzo pacchetto Energia.
  • La relazione annuale sulle acque di balneazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) e della Commissione europea valuta la qualità delle acque di balneazione nel 2015 e indica dove si presume che sarà buona nel 2016.
    Quarant’anni di investimenti hanno migliorato le acque di balneazione in Europa
    Gli sforzi dell’Unione europea per garantire acque di balneazione pulite e salubri hanno avuto inizio quarant’anni fa, con l’adozione della prima direttiva sulle acque di balneazione. La relazione annuale sulle acque di balneazione pubblicata oggi dimostra il merito della legislazione e degli anni di investimenti nell’infrastruttura per le acque reflue e di altre misure di riduzione dell’inquinamento. Essa dimostra che la qualità delle acque di balneazione è migliorata costantemente nel tempo, per cui nel 2015 il 96% dei siti di balneazione monitorati nell’Unione europea rispettavano gli standard minimi di qualità delle acque.
    La Relazione riporta le analisi dei campioni di acqua prelevati in oltre 21 000 siti di balneazione costieri e interni presenti su tutto il territorio dell’UE, in Svizzera e in Albania e precisa se le acque siano state contaminate o no da inquinamento fecale proveniente dalle acque reflue o dagli allevamenti.
    Se è vero che il 96% dei siti di balneazione soddisfa i requisiti minimi, ben oltre l’84% dei siti ha raggiunto il livello “eccellente”, ancor più rigoroso. Anche numerose grandi aree e città turistiche, come Blackpool, Copenaghen e Monaco di Baviera, iniziano a raccogliere i frutti degli investimenti realizzati per migliorare i sistemi fognari, il che consente siti di balneazione più puliti nelle zone portuali, nelle località fluviali urbane e sulle spiagge nelle vicinanze.
    Altri dati chiave
    Nel 2015 la qualità dell’acqua è stata eccellente in oltre il 90% dei siti di balneazione di otto Stati membri: Lussemburgo (tutti gli 11 siti di balneazione analizzati), Cipro (99,1% dei siti di balneazione), Malta (97,7%), Grecia (97,2%), Croazia (94,2%), Italia (90,6%), Germania (90,3%) e Austria (90,2%).
    In tutta Europa nel 2015 la qualità dell’acqua è stata giudicata insufficiente solo in 385 siti di balneazione. La percentuale di siti di balneazione classificati come di qualità “insufficiente” è scesa nel 2015 all’1,6% dall’1,9% del 2014.
    Il numero più elevato di siti di balneazione con una qualità delle acque scarsa è stato registrato in Italia (95 siti, pari all’1,7%), Francia (95 siti, pari al 2,8%) e Spagna (58 siti, pari al 2,6%).
    La percentuale di siti di balneazione le cui acque sono state classificate come eccellenti è salita dal 78% del 2011 all’84% nel 2015.

    (A cura di M.A. Cerizza)


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