Il settore dei trasporti può venire a patti con il suo impatto ambientale?

E’ stato pubblicato il Rapporto annuale dell’AEA ( Agenzia Europeo per l’Ambiente) TERMen (Transport and Environment Reporting Mechanism) meccanismo di segnalazione sui trasporti e l’ambiente per il 2015.

Il TERMen è una pubblicazione annuale dell’AEA che analizza e illustra i progressi compiuti dal settore dei trasporti nella riduzione dell’impatto sull’ambiente. Il rapporto riassume i dati più recenti su una serie di importanti tendenze ambientali, essenziali per valutare i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi e per aiutare i responsabili politici di verificare gli esiti delle proprie politiche.

Inoltre, il TERM non solo monitora i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi fissati dal Libro bianco sui trasportie dell’UE del 2011 e da altre regolamenti e politiche relative ai trasporti e all’ambiente, ma si occupa ogni anno di un argomento specifico, per esempio il trasporto urbano o la qualità dell’aria.

Il TERM è stato pubblicato nel 2000 per la prima volta, dando inizio ad una serie di relazioni periodiche che oggi vengono ampiamente divulgate negli Stati membri dell’AEAen.

Secondo l’ultimo rapporto le principali questioni relative al trasporto e il suo impatto sull’ambiente sono le seguenti :

Il trasporto continua a esercitare una pressione significativa sull’ambiente e sulla salute umana, attraverso l’inquinamento dell’aria, il cambiamento climatico e il rumore. L’impatto ambientale del settore dei trasporti dipende da tre fattori principali: il numero di viaggi e le distanze percorse; le modalità di trasporto utilizzate, alcune delle quali sono più ecologiche di altre; e le tecnologie utilizzate da ciascuna modalità. Per affrontare queste problematiche, il rapporto esamina gli sforzi compiuti e da compiere per il raggiungere gli obiettivi di trasporto sostenibile per il 2050, soffermandosi sui necessari e fondamentali cambiamenti nel trasporto di beni e persone.
Vengono discusse anche altre problematiche. Come evidenziato recentemente dalla stampa in occasione dello scandalo sulle emissioni dei veicoli, tra le emissioni ufficiali dei veicoli e quelle reali possono sussistere differenze sostanziali. I test ufficiali non rispecchiano l’intera gamma di condizioni di guida e hanno probabilmente portato allo sviluppo di strategie che danno buoni risultati durante i test ufficiali, ma non necessariamente durante il reale utilizzo.
Anche l’elettromobilità offre una possibile soluzione al problema delle emissioni di gas serra legate ai trasporti. La strategia dell’Unione europea per ottenere un sistema di trasporti a basse emissioni di carbonio dipende dagli sviluppi tecnologici di veicoli alternativi (non a combustione interna).

Tuttavia, nonostante la crescita, la percentuale di veicoli elettrici (0,07 % del numero totale di autoveicoli) e alimentati da fonti di energia rinnovabili è ancora molto bassa, ed è probabile che i soli avanzamenti tecnologici non saranno sufficienti a raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra per il settore dei trasporti per il 2050. In realtà, fino al 2007, l’impatto dei miglioramenti tecnologici sulle emissioni è stato controbilanciato dall’incremento della domanda di trasporto; in seguito le emissioni sono diminuite, anche grazie al rallentamento o riduzione della crescita della domanda di trasporto. Tuttavia, i dati preliminari relativi al 2014 indicano un leggero aumento; quindi, secondo le proiezioni dell’Unione europea, gli obiettivi di decarbonizzazione del Libro bianco non saranno conseguiti, a meno che non vengano adottate più ambiziose misure.

 

Le politiche dell’UE hanno ricoperto un ruolo molto importante nella riduzione dei problemi ambientali legati ai trasporti. Tuttavia, le politiche volte a ridurre il numero di viaggi e le distanze percorse sono state più contenute rispetto alle misure che puntavano a promuovere modalità di trasporto più ecologiche o a migliorare la tecnologia utilizzata nelle diverse modalità di trasporto.
Per esempio, le politiche di regolamentazione delle emissioni sono diventate progressivamente più rigorose e hanno permesso di ottenere risultati significativi, in particolare grazie all’introduzione di limiti alle emissioni di inquinanti atmosferici per autovetture, furgoni e mezzi pesanti e di obiettivi per le emissioni di CO2 di automobili e furgoni.

Inoltre, entro il 2020, i paesi europei devono utilizzare sorgenti rinnovabili per almeno il 10 % dei carburanti destinati al trasporto; lo sviluppo di veicoli ecologici e di infrastrutture è anche al centro dell’attenzione. La fattibilità di soluzioni alternative ai combustibili fossili è stata dimostrata, ma le infrastrutture per la ricarica e il rifornimento rappresentano ancora un problema, e ciò rende questi veicoli meno attraenti per persone e aziende.

L’introduzione di standard di qualità per i carburanti in Europa ha anche portato a una drastica riduzione della quantità di zolfo presente nei carburanti utilizzati per i trasporti su strada, e ha contribuito all’effettiva eliminazione del piombo.

(A cura di M.A. Cerizza)


Condividi: