Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato il “Rapporto 2017 sull’attuazione della VAS in ItaliaDati 2016”, un documento che raccoglie i dati relativi alle procedure di VAS concluse nel 2016 a livello statale, regionale e locale, e che costituisce una solida base ai fini della valutazione dello stato di applicazione della procedura: consente, cioè, di fare il punto della situazione sul processo di integrazione delle strategie di sviluppo sostenibile nei piani e nei programmi. La VAS costituisce, infatti, un imprescindibile strumento per l’integrazione della componente ambientale nell’elaborazione e nell’adozione di piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente.

Il documento è stato redatto a cura della Direzione generale per le valutazioni ambientali del Ministero, la quale si è avvalsa anche del contributo apportato da ciascuna Regione: mentre, infatti, i dati di competenza statale sono disponibili sul portale on-line delle valutazioni ambientali del Ministero, quelli di competenza non statale sono stati raccolti tramite un apposito questionario inviato a tutti gli uffici responsabili per la VAS di Regioni e Province autonome.

Ciò che emerge, oltre all’eterogeneità delle situazioni rappresentate nelle varie Regioni e Province, data dal diverso grado di accuratezza che ogni Amministrazione regionale raggiunge nell’acquisizione dei dati richiesti, è che l’inclusione della VAS all’interno del processo di pianificazione ha portato, nel tempo, a modelli di pianificazione e di programmazione sempre più uniformi, sicché oggi possiamo disporre di strumenti più funzionali, impostati su basi e concetti condivisi e confrontabili in termini di contenuti e soluzioni adottate.

Per quanto riguarda i numeri, sono 372 i procedimenti di VAS conclusi in Italia nel 2016, 110 dei quali solo in Emilia Romagna, 61 in Lombardia e 52 in Veneto. I piani urbanistici di livello locale (intercomunale, comunale, attuativo) rappresentano la parte numericamente più consistente, seguono i piani di settore, i piani territoriali di scala regionale e quelli di livello provinciale – metropolitano. E’ bene sottolineare, infine, che allo stato attuale la normativa nazionale di riferimento, vale a dire il D.L.vo 152/2006, attuativo della direttiva 2001/42/CE, e le successive modifiche intervenute (D.L.vo 4/2008 e D.L.vo 128/2010), risulta coerente al dettato europeo. (LM)


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