Novità all’orizzonte in materia di rifiuti. Nel disegno di legge, d’iniziativa del Governo, recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (atto n. 2960), approvato dal Senato in data 30 novembre 2017, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico cambia nome e viene investita di nuove funzioni. Come specificato ai commi 305 e ss., si parlerebbe, allora, di “Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente” (ARERA), destinataria degli ulteriori compiti di regolazione e controllo in materia di gestione dei rifiuti.

L’iniziativa, si legge, risponde all’esigenza di migliorare il sistema di regolazione del ciclo dei rifiuti, “per garantire accessibilità, fruibilità e diffusione omogenee sull’intero territorio nazionale, nonché adeguati livelli di qualità in condizioni di efficienza ed economicità della gestione, armonizzando gli obiettivi economico-finanziari con quelli generali di carattere sociale, ambientale e di impiego appropriato delle risorse”. Tra le competenze ad essa riconosciute, figurano la definizione dei livelli di qualità dei servizi, la vigilanza sull’erogazione degli stessi, la fissazione dei criteri per la definizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento, la formulazione di proposte di revisione della disciplina vigente e la segnalazione delle inadempienze.

Sempre in materia di ambiente, il Ddl interviene a creare un Fondo (comma 313), presso il Ministero dell’Ambiente, volto a finanziare la tempestiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e risanamento dei siti contenenti rifiuti radioattivi derivanti dalla bonifica di installazioni industriali contaminate da sostanze radioattive.

Non mancano, poi, i riferimenti al Testo Unico Ambientale, al quale il Ddl intende apportare una serie di modifiche relativamente alla materia dei poligoni militari delle Forze armate. Nello specifico (commi 181 e ss.), infatti, è previsto l’obbligo di tenuta, a carico del Comandante, del registro delle attività a fuoco presso ogni poligono, da conservare per dieci anni e da esibire, su richiesta, agli organi di vigilanza e di controllo ambientali ai fini dei necessari accertamenti. Allo stesso Comandante, poi, sarà richiesto di predisporre per ciascuna esercitazione un documento indicante gli elementi rilevanti ai fini della tutela dell’ambiente e della salute.

Si attende, ora, la pubblicazione in Gazzetta. (LM)


Condividi: