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Qual è la natura del reato di gestione non autorizzata di rifiuti?

Categoria: Responsabilità ambientali
Autorità: Cass.Pen. Sez.III
Data: 12/12/2023
n. 49306

Il reato di gestione non autorizzata di rifiuti di cui all'art. 256, comma 1, d.lgs. 152/2006 ha, di regola, natura di reato istantaneo e solo eventualmente abituale, in quanto si perfeziona nel momento in cui si realizza la singola condotta tipica, essendo sufficiente un'unica attività ad integrare la fattispecie incriminatrice, salvo il caso in cui, stante la ripetitività della condotta, si configuri quale reato eventualmente abituale. (Nella specie, trattandosi di plurime condotte in un ampio arco temporale, il reato si configurava, per le sue concrete modalità di manifestazione, come abituale ed assumeva struttura unitaria, concretizzandosi nella ripetizione di condotte analoghe, distinte tra loro ma sorrette da un unico ed unitario elemento soggettivo, unitariamente lesive del bene giuridico tutelato e caratterizzate da una ripetizione «seriale» della condotta di miscelazione dei fanghi con le acque di processo).

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RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza n. 530/2022 del 26/10/2022, il Tribunale di Campobasso condannava la società Dondi s.p.a, corrente in Rovigo, via delle Industrie 13/a (c.f. e p.i. 00103480299) alla sanzione pecuniaria di euro 129.000,00, in relazione all'illecito amministrativo da reato di cui all'articolo 25-undecies, comma 2, d. Igs. 231/2001 (Capo E), in relazione al reato presupposto di cui all'articolo 256, commi 1 e 2, d. Igs. 152/2006 commesso dal suo «apicale» Dondi Alberto (presidente del C. di A. e L.R. della società), per avere di fatto consentito, a interesse o vantaggio dell'ente, che gli impianti di depurazione siti…
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