È entrato in vigore il 26 luglio 2019, il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 1 aprile 2019, che individua le autorità competenti responsabili dell’applicazione delle misure relative all’accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione.

 

L’accesso alle risorse genetiche e la loro ripartizione, sono stati disciplinati dal protocollo di Nagoya sulla diversità biologica e dal Regolamento UE n. 511/2014.

 

Tali disposizioni hanno, in particolare, assicurato la conservazione della biodiversità e hanno garantito ai Paesi che dispongono di una ricca biodiversità la ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse, incoraggiandoli così a preservare questa inestimabile ricchezza.

 

Il nuovo Decreto, dopo aver individuato le autorità nazionali competenti (tra le quali il Ministero dell’Ambiente), ha poi stabilito in capo a queste ultime tutta una serie di obblighi, tra i quali obblighi di elaborazione dei piani di controllo circa il corretto accesso delle risorse genetiche e obblighi di informazione alla Commissione europea circa l’applicazione delle disposizioni europee stabilite dal Regolamento UE n. 511/2014.

 

 


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