Decisione storica della Corte costituzionale tedesca che ha bocciato il pacchetto di leggi contro il cambiamento climatico varato nel 2019 dal governo del cancelliere Angela Merkel.

I giudici tedeschi hanno ritenuto i contenuti delle leggi non adeguati agli obiettivi di riduzione delle emissioni fino al 2030. In particolare vengono evidenziati gli scarsi interventi per la riduzione dei gas serra dal 2031 in poi, quindi a sfavore delle generazioni future violando i diritti alla libertà dei giovani.

Una sentenza pesantissima che obbliga il governo a riformulare immediatamente il piano, innanzitutto intervenendo in via legislativa entro il 2022 per definire un percorso più ampio e proiettato verso il futuro ben oltre il 2030.

La decisione severa nasce dai numerosi ricorsi presentati da giovani e giovanissimi, tra i 15 e i 32 anni, accolti dal Corte costituzionale tedesca. Fa notizia che tutti i ricorsi presentati dalle grandi organizzazioni ambientaliste come Greenpeace siano stati tutti respinti.

Anche la BDI (confindustria tedesca) si unisce ai ricorsi sollecitando un obiettivo più a lungo termine in tema di emissioni di anidride carbonica e non solo che favorirebbe lo sviluppo di nuovi modelli di business: più ecologici e più sostenibili.

Trovare il giusto equilibrio tra generazioni non sarà semplice, ma la Next Generation EUropea, in questo caso tedesca, ha una marcia in più.


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