Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 maggio 2022 il decreto 3 marzo 2022 del Ministero dello Sviluppo Economico che attua l’Investimento 5.4 «Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica» previsto nell’ambito della Missione 2 «Rivoluzione verde e transizione ecologica», Componente 2 «Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile», del PNRR.

Attraverso questo decreto viene istituito il “Green Transition Fund“, abbreviato “Fondo GTF”, le cui risorse ammontano a 250 milioni di euro, che garantirà il finanziamento di operazioni di sostegno alle «imprese target» conformi ai requisiti previsti dal decreto.

In particolare, le operazioni finanziate dal Fondo sono atte a favorire la transizione ecologica delle filiere negli ambiti dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, dell’economia circolare, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica, della gestione dei rifiuti e dello stoccaggio di energia, ovvero di altri ambiti della transizione ecologica.

Fra le operazioni ammissibili al sostegno del fondo si segnalano quelle:

– che concorrono al 100% al raggiungimento dell’«obiettivo climatico», sulla base della metodologia prevista dall’allegato VI del regolamento (UE) 2021/241;

– con periodo di investimento non superiore a cinque anni, seguiti da ulteriori cinque anni di gestione del portafoglio;

– conformi agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio «non arrecare un danno significativo» (2021/C58/01);

– rivolte agli ambiti precedentemente indicati volti a favorire la transizione ecologica.

Mentre non si ritengono in ogni caso ammissibili al sostegno del Fondo GTF una serie di attività che si scontrerebbero con l’obiettivo di transizione verde che si sta perseguendo.

In particolare, non si potrà accedere al GTF per:

– attività connesse ai combustibili fossili;

– attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;

– attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

– attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente.

 

Questo fondo a matrice green verrà gestito e controllato dalla SGR (Società di Gestione del Risparmio), previa sottoscrizione di un accordo finanziario tra il Ministero e la stessa SGR entro il 30 giugno 2022.

 

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