Con la Direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000, anche detta Direttiva Acque, l’UE ha istituito un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque.

Sullo sfondo di questa direttiva, il SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente) ha emanato la propria “Linea Guida per la scelta dei metodi per l’analisi delle sostanze prioritarie ai sensi della Direttiva 2000/60/CE“, allo scopo di facilitare un approccio analitico armonizzato per il monitoraggio delle sostanze prioritarie nelle matrici acque interne, biota e sedimenti.

Il documento fornisce, quindi, indicazioni metodologiche e tecniche per l’analisi di sostanze prioritarie sia per la corretta applicazione della Direttiva 2009/90/CE, riguardo ai criteri minimi di prestazione per i metodi di analisi, che per permettere l’intercomparabilità a livello di distretto idrografico dei dati di monitoraggio delle sostanze prioritarie, e quindi dello stato di qualità dei corpi idrici (come previsto anche dalla Legge n. 167 del 2017), ponendosi come documento di riferimento per chi svolge queste attività.

Precisamente, la Linea Guida si compone di:

Capitolo 1 – definizioni di alcuni concetti e glossario relativo agli acronimi utilizzati;

Capitolo 2 – quadro normativo di riferimento nell’ambito del quale si inserisce l’attività analitica per le sostanze prioritarie;

Capitolo 3 – situazione delle ARPA/APPA relativamente alla determinazione delle sostanze prioritarie mediante l’analisi e la sintesi dei questionari pervenuti;

Capitolo 4 – criteri per la scelta dei metodi da utilizzare per la determinazione delle sostanze prioritarie ai sensi della Direttiva Acque;

Capitolo 5 – metodi da utilizzare per la determinazione delle sostanze prioritarie ai sensi della Direttiva Acque;

Capitolo 6 – ipotesi di organizzazione delle attività analitiche di alcune sostanze “problematiche” per il monitoraggio.

 


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