Da Il Sole 24 Ore, si legge un interessante articolo in cui si evidenzia quanto il ciclo illecito dei rifiuti rimanga un’emergenza.

Dagli ultimi dati, infatti, sono notevolmente aumentate le inchieste condotte, tanto che nell’ultimo anno sono stati sequestrati complessivamente 106,4 milioni di euro per illeciti di tipo ambientale, di cui 23,2 milioni connessi all’immondizia (reati di traffico di rifiuti, combustione illecita, incendi negli impianti di trattamento e deposito incontrollato).

Da questi numeri e dal bilancio 2022 dei carabinieri della Tutela ambientale e la transizione ecologica, si può dedurre quanto sia ancora redditizio il business illecito che gira attorno ai rifiuti.

Sistemi criminali ben articolati, appannaggio di associazioni per delinquere, molte delle quali legate alle mafie, in grado di muovere un business illecito stimato in 20 miliardi di euro all’anno: 6,5 miliardi in più di quello legalmente fatturato nel 2021.

Secondo Ecomafie 2022, si precisa che quattro regioni (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) subiscano il maggior impatto degli illeciti di questo tipo. Si legge, infatti, che in queste regioni meridionali si concentri il 43,8% dei reati ambientali compiuti in tutta Italia.
 

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