Il passaggio a un’economia climaticamente neutrale comporta grandi cambiamenti per le regioni più dipendenti dal carbone.

Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 la Commissione europea ha proposto a gennaio 2020 il Fondo per una transizione giusta, come parte del piano di finanziamento da mille miliardi del Green deal europeo. Il Parlamento dovrebbe votare l’istituzione del Fondo durante la plenaria di settembre.

Avranno accesso ai fondi tutti gli stati membri, ma le risorse verranno concentrate su quelle regioni che sono più in difficoltà perché fanno ancora affidamento sui combustibili fossili (carbone, lignite, torba, olio di scisto).

In particolare, la commissione parlamentare chiede investimenti sostenibili per microimprese e piccole e medie imprese, incluse start-up e operatori del turismo sostenibile.

Sul sito del Parlamento europeo, viene indicato che sono stati richiesti investimenti anche per:

  • mobilità intelligente e sostenibile e infrastrutture rispettose dell’ambiente
  • progetti contro la povertà energetica, in particolare edilizia sociale e promozione di un approccio climaticamente neutrale e di riscaldamento a basse emissioni
  • infrastrutture ecologiche
  • rinnovamento e de-contaminazione dei siti di costruzioni esistenti e riconversione dei progetti, nel caso in cui il principio del “chi inquina paga” non possa essere applicato

Gli eurodeputati hanno chiesto una deroga per gli investimenti legati al gas naturale nelle regioni che fanno ancora affidamento sull’estrazione e la combustione di carbone, lignite, torba e olio di scisto. Hanno chiesto anche:

  • un considerevole aumento del bilancio
  • il co-finanziamento fino al 85% dei costi per i progetti selezionati di cui beneficiano le comunità più vulnerabili in ciascuna regione
  • l’1% del totale per le isole e l’1% per le regioni più periferiche
  • un sistema di ricompense per i paesi che riducono più velocemente le proprie emissioni.


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