Il nostro patrimonio forestale è parte del capitale naturale nazionale e, quale bene di interesse pubblico, deve essere tutelato e valorizzato per il benessere delle generazioni presenti e future. Così riporta, infatti, il Decreto Legislativo 3 aprile 2018, n. 34, che costituisce il Testo unico in materia di foreste e filiere forestali, abrogando il Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 227 (Orientamento e modernizzazione del settore forestale).

Il Testo Unico, in vigore dal 5 maggio 2018, si compone di 19 articoli che costituiscono le norme fondamentali volte a garantire il coordinamento nazionale in materia di foreste e di filiere forestali verso una gestione forestale sostenibile, nel rispetto degli impegni assunti a livello internazionale ed europeo.

Tante le finalità del nuovo provvedimento.
Si tratta, innanzitutto, di garantire la salvaguardia delle foreste e di promuoverne la gestione attiva e razionale al fine di garantire, tra le altre, anche le funzioni ambientali, nonché di promuovere il recupero produttivo delle proprietà fondiarie e dei terreni abbandonati.
Particolare attenzione è richiesta, poi, in materia di prevenzione e di difesa idrogeologica e dagli incendi, di adattamento al cambiamento climatico e di recupero delle aree degradate o danneggiate

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Il nuovo decreto mira, inoltre, a favorire l’elaborazione di principi generali, linee guida e di indirizzo nazionali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale e del paesaggio rurale, e a promuovere la cultura forestale, l’educazione ambientale e il monitoraggio del patrimonio forestale nazionale e dei suoi ecosistemi, nonché a coordinare la qualificazione delle imprese.

Con decreto del Ministro delle politiche agricole, si legge nel Testo Unico, sarà, poi, approvata la Strategia forestale nazionale, in attuazione, peraltro, dei principi stabiliti dalla Strategia forestale dell’Unione europea COM (2013) n. 659 del 2013. Tale documento, di validità ventennale e soggetto a revisione e aggiornamento quinquennale, è deputato a definire gli indirizzi nazionali per la tutela, la valorizzazione e la gestione attiva del patrimonio forestale nazionale.

Quanto alle Regioni, invece, è previsto che esse possano predisporre, nell’ambito di comprensori territoriali omogenei per caratteristiche ambientali, paesaggistiche ed economico-produttive, piani forestali territoriali, finalizzati all’individuazione, al mantenimento e alla valorizzazione delle risorse silvo-pastorali e al coordinamento delle attività necessarie alla loro tutela e gestione attiva.


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