Comunicato stampa del Ministero dell’Ambiente:

“Bruxelles, 11 apr. – Il mondo sta affrontando una crisi senza precedenti. In poche settimane, la pandemia COVID-19 si è diffusa nel mondo provocando un’enorme tragedia umana e una battuta d’arresto economica di cui non abbiamo ancora visto il pieno impatto.

Le nostre società hanno chiuso i battenti, le frontiere sono chiuse, la disoccupazione è in forte aumento e le aziende stanno soffrendo.

L’attenzione attualmente è concentrata sulla lotta alla pandemia e alle sue conseguenze immediate. Dobbiamo comunque iniziare a prepararci per ricostruire la nostra economia e introdurre i necessari piani di ripresa che possano ridare all’Europa e ai suoi cittadini un progresso e una prosperità rinnovati e sostenibili. Nel fare ciò, dobbiamo ricordarci che la crisi climatica ed ecologica perdura e che lo slancio nel combattere questa battaglia deve rimanere una priorità dell’agenda politica.

La crisi COVID-19 ci insegna che agire tempestivamente è essenziale. Pertanto, dobbiamo mantenere lo slancio e il livello di ambizione al fine di mitigare i rischi e i costi dell’inazione sul fronte dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità.

Non possiamo permetterci battute d’arresto che possono avere effetti disastrosi sul nostro clima, sulla biodiversità e sull’ambiente, nonché sulla salute umana e sull’ economia. Queste crisi ci hanno ricordato che le risposte devono essere trovate in modo concertato attraverso una risposta europea comune.

La capacità di azione dell’UE dipende in gran parte dalla nostra capacità di lavorare insieme in modo solidale per costruire un ponte tra la lotta contro il COVID-19 e quella contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico.

12

Accogliamo pertanto con grande favore che i Capi di Stato e di Governo il 26 marzo abbiano invitato la Commissione a iniziare a lavorare su un piano globale di ripresa dell’UE che comprenda la transizione verde e la trasformazione digitale.

Chiediamo alla Commissione di utilizzare il Green Deal europeo quale quadro di riferimento per questo esercizio e quindi di continuare il percorso di attuazione delle iniziative ivi previste.

Il Green Deal costituisce una nuova strategia di crescita per l’UE, che offrirà benefici volti sia a stimolare le economie e creare posti di lavoro sia ad accelerare una transizione verde in modo sostenibile ed economico.

Per esempio, l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 così come un solido quadro di politiche ad esso mirate assicurano un riferimento per gli investimenti stabile e proiettato al futuro a beneficio delle imprese europee, condizione essenziale per la crescita verde e la creazione di lavoro.

Inoltre, incoraggiamo la Commissione ad approfondire gli elementi del Green Deal, compreso il Piano europeo per gli Investimenti del Green Deal, che può essere portato avanti per favorire la ripresa verde e una equa transizione.

Dobbiamo aumentare gli investimenti, in particolare nei settori della mobilità sostenibile, delle energie rinnovabili, delle rigenerazioni edilizie, della ricerca e innovazione, del recupero della biodiversità e dell’economia circolare.

Il Green Deal prevede una tabella di marcia per fare le scelte giuste al fine di rispondere alla crisi economica consentendo al contempo di trasformare l’Europa in un’economia sostenibile e neutrale dal punto di vista climatico.

Non dobbiamo cedere alla tentazione di mettere in campo soluzioni a breve termine in risposta all’attuale crisi, che rischiano di bloccare l’UE in un’economia dei combustibili fossili per i prossimi decenni.

Dobbiamo invece rimanere determinati ad innalzare il target al 2030 dell’UE entro la fine di quest’anno, rispettando la tempistica stabilita dall’Accordo di Parigi nonostante il rinvio della COP26, e stimolando gli altri attori globali ad innalzare a loro volta le proprie ambizioni.

In quest’ottica, siamo lieti che la Commissione sia sulla via giusta per presentare entro settembre 2020 una valutazione di impatto per elevare le ambizioni dell’UE per il 2030 e tagliare le emissioni di gas a effetto serra tra il 50% e il 55% rispetto ai livelli del 1990.

Inoltre, dobbiamo mantenere e rafforzare i validi strumenti regolatori dell’UE come il sistema di scambio di quote di emissioni, gli standard ambientali e le politiche settoriali, e renderli più efficienti per ridurre le emissioni nel modo più conveniente dal punto di vista economico, tracciando al contempo un percorso per le imprese europee verso un futuro verde e l’economia circolare.

Dobbiamo inviare un forte segnale politico al mondo e ai nostri cittadini, mostrando che l’Europa sarà leader e darà l’esempio anche in tempi difficili come quello attuale e aprirà la strada verso la neutralità climatica e l’attuazione dell’Accordo di Parigi.

Nello stesso spirito, un’azione tempestiva volta a proteggere e conservare la biodiversità deve costituire una parte fondamentale della nostra risposta alla crisi globale sanitaria e ambientale e un aspetto chiave allo scopo di assicurare la sopravvivenza e il benessere delle nostre società”.


Condividi: