La Commissione UE ha pubblicato un comunicazione intitolata “Strategia “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente

Tale documento costituisce un nuovo approccio globale al valore che gli europei attribuiscono alla sostenibilità alimentare e indica con chiarezza quelli che sono i maggiori problemi da affrontare:

  • l’uso dei pesticidi chimici
  • l’eccesso di nutrienti (in particolare azoto e fosforo)
  • la salute degli animali e la resistenza antimicrobica
  • la salute delle piante e la sicurezza e diversità delle sementi
  • gli sprechi alimentari
  • le frodi alimentari
  • il sistema di informazione ai cittadini (etichettature alimentari)

La Commissione, nella sua strategia, fornisce anche qualche spunto per cambiare rotta e propone nuovi modelli di business verde, quali:

  • sequestrare il carbonio da parte di agricoltori e selvicoltori
  • implementare la bioeconomia circolare, con l’implementazione delle bioraffinerie avanzate che producono i biofertilizzanti, mangimi proteici, bionergia e sostanze biochimiche
  • costruire i digestori anaerobici per la produzione di biogas da rifiuti e da residui agricoli come il letame
  • installare i pannelli solari su casolari e capannoni per produrre energia rinnovabile
  • aumentare l’agricoltura biologica e stimolare la domanda e offerta di prodotti bio
  • incentivare la produzione ittica sostenibile con un impatto minore rispetto alla produzione animale su terra ferma
  • sostenere il settore della produzione di alghe che costituisce un’importante fonte di proteine alternative
  • progettare imballaggi sostenibili, riutilizzabili, facilmente riciclabili e sicuri dal punto di vista alimentare.

Per comprendere a pieno come si concretizzerà tutto questo si dovrà attendere il 2023, quando la Commissione Europea presenterà la proposta legislativa per un sistema alimentare sostenibile, a quel punto verrà avviato l’iter di approvazione della direttiva, che, una volta diventata tale, dovrà ricevere il consenso, attraverso il recepimento, anche dei Parlamenti nazionali.


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