Nel 2021 gli imballaggi biodegradabili e compostabili immessi sul mercato hanno raggiunto le 74.000 tonnellate.

Sono i dati presentati dal Consorzio Nazionale per il Riciclo Organico degli Imballaggi in Plastica Biodegradabile e Compostabile (Biorepack) alla Commissione Parlamentare “Ecomafie” sul tema dei traffici illeciti di rifiuti in plastica.

Durante l’audizione, il Presidente di Biorepack Marco Versari ha proposto di adottare un’etichettatura ambientale specifica per gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, distinta da quella prevista per la plastica, al fine di evitare fraintendimenti come quelli generati dalle disposizioni del Regolamento 2020/2151/UE (recante disposizioni relative alle specifiche di marcatura armonizzate per i prodotti in plastica monouso elencati nella Parte D dell’Allegato alla Direttiva 2019/904/UE, c.d. “Direttiva SUP”) che prevede un’unica marcatura per i prodotti monouso in plastica tradizione e in bioplastica.

Il Presidente Versari ha, inoltre, avanzato la possibilità di estendere il Contributo Ambientale Conai e le competenze del Consorzio Biorepack anche ai prodotti diversi dagli imballaggi (ovvero non rientranti nella definizione di cui all’art. 218, comma 1, lettera a) del Dlgs. 152/2006) come, ad esempio, capsule, piatti e bicchieri venduti a scaffale nella grande distribuzione organizzata.


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