Un trilione di euro entro il 2030, questa è la cifra che la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha programmato di spendere per l’emergenza climatica in atto e la sostenibilità. Evidente come la “battaglia” contro il riscaldamento del pianeta sia diventata un punto fermo per l’Unione Europea.

La strategia della Bei sullo stop ai finanziamenti delle fonti fossili, compreso il gas, è accompagnata da una serie di traguardi, ad esempio il raggiungimento di una quota di energie rinnovabili in Europa pari al 32%, sempre entro il 2030. Il salto di qualità e le ambizioni della Bei hanno portato a rinominare, in modo del tutto non ufficiale, la Banca in “banca del clima”.

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L’Italia è a favore del nuovo piano d’azione, anche perché il nostro Paese è, storicamente, il principale beneficiario dei finanziamenti Bei con circa 200 miliardi di prestiti dal 1958 allo scorso anno. I fondi hanno sostenuto quasi 78 mila piccole e medie imprese, per un totale di 900 mila posti di lavoro.

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