Aumentano gli odori fastidiosi. E’ quel che emerge dal recente articolo a cura di ARPA Umbria e l’Associazione IAIA (International Association For Impact Assessment).

Il riscontro di molestie olfattive è in aumento e porta al verificarsi di molte tensioni sociali connesse a temi ambientali. In particolare, si riscontrano, a livello pratico, molte difficoltà nella loro gestione, determinate specialmente dalla necessità di rispondere in tempi limitati alle esigenze della popolazione, che richiede azioni immediate e risolutive.

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Quale soluzione? Una risposta rapida e definitiva del problema non può dirsi alle porte, segnalano ARPA e IAIA: il quadro territoriale e ambientale su cui intervenire è spesso complesso e caratterizzato da molteplici fattori ambientali, economici e sociali di difficile gestione, che richiedono strumenti dedicati e strategie di maggiore inclusione e coinvolgimento. Da qui, la necessità e l’importanza della collaborazione con gli stakeholders istituzionali e territoriali, in modo da poter raggiungere una effettiva comprensione delle peculiarità del fenomeno e quindi della sua diagnostica e gestione. Aspetto, ancora oggi, purtroppo sottovalutato, a fronte degli interventi messi in campo dalle istituzioni (ispezioni, campagne di misura, ecc..): gli interventi tecnici e la partecipazione non sono sufficienti per risolvere le criticità rilevate dalla popolazione, generando aspettative di breve termine a cui è complicato dare risposte efficaci con i mezzi a disposizione.

E quindi? Nascono forme di protesta che possono portare anche a denunce formali all’autorità giudiziaria, riducendo le possibilità di intraprendere forme collaborative di risoluzione del problema che, dove impiegate, hanno dimostrato ampia efficacia.

Insomma, basterebbero un po’ di buon senso e collaborazione, come sempre.

 


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