ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) hanno presentato il Protocollo d’intesa sulla qualità dell’ambiente urbano, attraverso il quale intendono perseguire lo sviluppo sostenibile nelle città italiane.

Tra i temi, annuncia il SNPA (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente), quelli di avviare e sostenere una collaborazione finalizzata alle attività di studio, analisi, valutazione e promozione della qualità dell’ambiente urbano e metropolitano, come strumento di supporto alla pianificazione, alla progettazione di qualità e alla gestione sostenibile da parte delle città e delle aree metropolitane, alla programmazione di politiche nazionali e locali in materia, al coinvolgimento attivo della cittadinanza. Trattasi di uno strumento estremamente importante, se si considera anche che nelle aree urbane si continua a superare il limite del PM10 e l’NO2, e questo nonostante tra il 2008 ed il 2017 le concentrazioni medie annue di PM10, PM2,5 e NO2 abbiano mostrano un trend decrescente.

Di buono c’è che avanza la sharing mobility, che dal 2015 al 2017 ha visto aumentare più del doppio il numero delleauto condivise; delle 48 mila unità messe su strada nel 2017 – osserva il SNPA – l’83% sono biciclette, il 16% automobili e l’1% scooter, e a livello locale sempre più amministrazioni hanno predisposto un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS).


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