Con la domanda globale di sabbia e ghiaia tra 40 e 50 miliardi di tonnellate all’anno, l’estrazione aggregata nei fiumi ha portato inquinamento, inondazioni, abbassamento delle falde acquifere e peggioramento della siccità. Lo rivela l’ONU, nel proprio rapportoSand and sustainability: Finding new solutions for environmental governance of global sand resources, pubblicato nel febbraio 2019, nel quale si legge appunto che l’impatto ambientale e sociale dell’estrazione e del consumo di sabbia rappresenta un nuovo problema per la comunità internazionale.

Il Rapporto ONU mostra come il cambiamento dei modelli di consumo, la crescita della popolazione, l’aumento dell’urbanizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture hanno triplicato la richiesta di sabbia negli ultimi due decenni, il che ha conseguentemente ridotto la distribuzione di sedimenti e dei depositi nei delta dei fiumi, e determinato l’erosione accelerata delle spiagge. L’estrazione della sabbia, si legge nel Comunicato Stampa dell’ONU, sta rapidamente diventando un problema transfrontaliero a causa dei divieti di estrazione della sabbia, dell’approvvigionamento internazionale per progetti di bonifica e dell’impatto dell’estrazione incontrollata oltre i confini nazionali, mentre il commercio internazionale di sabbia e ghiaia (seconda più grande risorsa estratta dopo l’acqua) sta crescendo a causa della forte domanda nelle regioni senza risorse locali, e si prevede un aumento del 5,5% l’anno con l’urbanizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture.

L’estrazione insostenibile della sabbia non ha solo un impatto sull’ambiente, ma può anche avere implicazioni sociali di vasta portata, prosegue il Comunicato, la rimozione delle sabbie dalle spiagge può compromettere lo sviluppo dell’industria turistica locale, mentre rimuovere la sabbia dai fiumi e dalle foreste di mangrovie porta ad una diminuzione delle popolazioni di granchi.

Per soddisfare la domanda in un mondo di 10 miliardi di persone senza danneggiare l’ambiente, segnala l’ONU, occorreranno politiche, pianificazione, regolamentazione e gestione efficaci: il rapporto vuole essere un punto di partenza da cui iniziare una conversazione globale produttiva sull’estrazione della sabbia.

 

 


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