Arrivano da EUROSTAT le tendenze nella produzione e trattamento dei rifiuti urbani nell’Unione europea dal 1995 al 2017. Dal Rapporto, titolato appunto “Municipal waste statistics“, emerge che “vi è una netta tendenza verso una riduzione del conferimento in discarica in quanto i paesi si muovono costantemente verso modalità alternative di trattamento dei rifiuti“, considerato anche che i rifiuti urbani rappresentano solo il 10% circa dei rifiuti totali generati.

 

Con riferimento alla produzione, in almeno 19 dei 31 paesi (Stati membri e EFTA), la quantità di rifiuti urbani generati pro capite è aumentata tra il 1995 e il 2017, i più alti tassi di crescita annuali medi sono stati registrati per la Lettonia (2,3%), Malta (2,0%) e Danimarca (1,9%). Nel 2017 i totali variano notevolmente, passando da 272 kg pro capite in Romania a 781 kg pro capite in Danimarca, le variazioni riflettono differenze nei modelli di consumo e ricchezza economica, ma dipendono anche da come vengono raccolti e gestiti i rifiuti urbani.

 

Con riferimento al trattamento, sono state identificate le strategie di trattamento in base alle quantità segnalate di rifiuti urbani collocati in discarica, inceneriti, riciclati e compostati. Anche se in UE vengono generati più rifiuti, la quantità totale di rifiuti urbani collocati in discarica è diminuita. Nel periodo di riferimento, il totale dei rifiuti urbani collocati in discarica è diminuito di 85 milioni di tonnellate, pari al 59%, da 145 milioni di tonnellate (302 kg pro capite) nel 1995 a 58 milioni di tonnellate (114 kg pro-capite) nel 2017. L’avvio a discarica rispetto alla produzione di rifiuti urbani in UE è sceso dal 64% nel 1995 al 23% nel 2017.

Per quanto riguarda l’Italia, Unicircular evidenzia come, seppur ci sia stato un aumento di produzione complessivo del 7,8% dal 1995, dal 2005 al 2017 la produzione pro capite è diminuita di 57 kg.

 


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