SNPA comunica che in Parlamento non è stato approvato l’emendamento 135.20 al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, che cercava di rimediare a quanto in precedenza stabilito dalla 3/2018, la cosiddetta Legge Lorenzin sulle professioni sanitarie, la quale ha disposto che chimici, fisici, biologi (tutti con la “caratterizzazione” sanitaria del CCNL e ora classificati come esponenti delle “professioni sanitarie” dalla legge 3/2018) devono necessariamente essere inquadrati come dirigenti, ribaltando quanto accaduto in precedenza, ove era consentivano l’assunzione di questi laureati come degli altri, nel Comparto, e l’accesso alla dirigenza in determinate condizioni.

Gli effetti di questa situazione, spiega SNPA, potrebbero essere quelli “di dover sospendere tutte le attività ispettive, di controllo e vigilanza ambientale del Paese. E ancora, le altre ricadute porterebbero le Arpa a non poter più assumere giovani laureati nelle discipline delle professioni sanitarie, mancando le specializzazioni triennali nel settore ambientale”.

Secondo questa logica gli Ordini stiano impugnando i concorsi delle Arpa banditi in varie parti d’Italia per assumere persone nel comparto anche come biologici o chimici perché secondo loro possono essere assunti solo come dirigenti, ignorando del tutto la specificità del mondo della protezione ambientale rispetto alle professioni sanitarie.

Per questi motivi, conclude SNPA, si rendono necessarie modifiche normative che vadano nella direzione di semplificare e non vincolare eccessivamente l’organizzazione e la gestione del personale degli Enti del SNPA.

 

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