Roma, 26 agosto 2016, Comunicato stampa di ANSA – “”Stiamo predisponendo un decreto che verrà approvato nei prossimi giorni dal Consiglio dei ministri per portare via i rifiuti in maniera più spedita”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenendo a ‘Uno Mattina estate’ su Raiuno spiegando che fra i problemi c’è quello di “riattivare la viabilità, un minimo di vita in quei paesi” colpiti dal terremoto. Quanto al pericolo amianto, il ministro ha osservato che “è un pericolo che esiste sempre ma in questo caso è più contenuto che in altri casi” perchè il sisma “ha interessato soprattutto unità abitative dove di amianto ce n’è meno. Quindi ci preoccupa meno”. Sulla rimozione dei rifiuti, Galletti ha aggiunto che “dobbiamo salvaguardare i beni storici e artistici anche come macerie perchè possono diventare materia prima per la ricostruzione” ed è un’attivtà che “stiamo mettendo in campo insieme al coinvolgimento delle regioni limitrofe per poter portare nelle discariche e in impianti adeguati tutti i materiali da smaltire successivamente”.
Già dalle prime ore dopo il terremoto, ha detto ancora il ministro, “siamo in campo con l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il nostro lavoro è stato di monitorare il territorio per vedere se si sono verificate potenziali frane pericolose per il territorio, di verificare la staticità degli immobili, quelli pericolanti e quelli no, valutare i primissimi rischi, e per adesso la situazione è sotto controllo. Sono pochi gli immobili agibili e per quanto riguarda la tenuta del territorio i rischi sono contenuti. Chiaramente questo monitoraggio deve continuare”.
I 50 milioni decisi ieri dal Cdm per i paesi terremotati “non sono gli unici che stanzieremo, servono solo per gli interventi di super emergenza. Adesso bisognerà fare la conta dei danni con i sindaci e le regioni, la quantificazione e poi si interverrà con ulteriori fondi e provvedimenti. Ieri abbiamo cominciato un percorso” ha aggiunto Galletti spiegando che “la primissima decisione del cdm è stata l’apertura dello stato di emergenza che è un adempimento previsto dalla legge vista l’entità del disastro e per dare un segnale di vicinanza alle popolazioni” colpite dal sisma. Per il ministro questi 50 milioni “sono investimenti per la ricostruzione e sono fondi che devono essere esclusi dal patto di stabilità e crescita” che riguarda i paesi europei. “E’ un discorso da fare nelle prossime ore”. Galletti ha detto che oggi a Firenze incontra il commissario all’Ambiente Karmenu Vella “ed è un tema che porrò anche a lui. Se vogliamo avere un territorio piu sicuro – ha rilevato il ministro – questi interventi vanno esclusi dal patto si stabilità”. Ma non vanno esclusi “solo interventi emergianziali ma bisogna escludere anche interventi di prevenzione per la manutenzione e la tutela del territorio. E’ un tema che ha tutta l’Europa”.
All’Europa va chiesta maggiore flessibilità, necessaria “non solo sulle operazioni di emergenza e su quello che dovremmo fare per ripristinare i luoghi colpiti dal sisma, ma anche sulla prevenzione: noi non possiamo continuare ad agire in emergenza”. Galletti ha ricordato, quindi, l’impegno del Governo e come in questi ultimi due anni siano stati avviati “piani di prevenzione importanti”. “Penso al dissesto idrogeologico – ha osservato -, le bonifiche, le depurazioni. Ecco, bisogna continuare in questo senso, ma l’Europa deve aiutare tutti i Paesi, non solo il nostro. E’ un tema che non riguarda solo l’Italia ma tutti i Paesi europei come purtroppo abbiamo visto l’inverno scorso: la Francia è stata colpita, così come la Germania e l’Inghilterra. Tutti i Paesi Ue hanno bisogno della messa in sicurezza del proprio territorio. Questo è un grande tema europeo”.
Per quanto riguarda il tema della prevenzione degli eventi sismici “dobbiamo affrontarlo per gli immobili pubblici e per quelli privati. Sui primi pubblici serve un grande piano decennale sull’antisismicità, per il privato credo molto negli strumenti di detassazione” ha osservato Galletti ricordando che “ne abbiamo uno in corso che è quello dell’ecobonus che l’anno scorso abbiamo esteso agli interventi antisismici. Credo che dobbiamo agire su quello rendendolo più semplice. Oggi il limite di questo intervento riguarda il singolo privato” ma poichè in Italia ci sono molti condomini “questi interventi vanno potenziati, anche come detassazione fiscale e con strumenti nuovi per dare a tutti la possibilità di agire”.”. (SB)


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