Simone Togni, presidente dell’Anev (associazione delle imprese dell’eolico) commenta così, in un’ANSA, il Decreto Semplificazioni:

“Per le autorizzazioni ai nuovi impianti di energie rinnovabili, il Decreto Semplificazioni non riduce le procedure, ma taglia solo da 45 a 30 giorni i termini per un paio di pareri. Un risparmio di 30 giorni su di un processo autorizzativo che dura in media 5 anni e mezzo”.

Secondo Togni, quindi, il DL Semplificazioni è assolutamente insufficiente e non agevola l’iter autorizzativo. Effettivamente sarebbe indispensabile rivedere le Linee guida nazionali per gli impianti eolici, istituire una cabina di regia , prevedere dei meccanismi di supporto e di sostegno continuativi, sviluppare strumenti specifici per lo sviluppo e la sottoscrizione dei contratti a lungo termine tra aziende e produttori di energia rinnovabile.

Inoltre, il presidente di Anev, nel corso del convegno per la presentazione del Manifesto sullo sviluppo dell’eolico, dichiara: “L’eolico è un settore capace di affrontare la crisi dovuta alla pandemia e in grado di raggiungere gli obiettivi del Green deal europeo legati all’energia e all’ambiente, come la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030, e la decarbonizzazione della produzione di energia prevista per il 2050“.

Quale miglior occasione per rilanciare l’economia post crisi pandemica e favorire il processo di decarbonizzazione industriale? Se non ora quando?

 

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