In caso di rifiuti con codice a specchio, per identificarne la non pericolosità non è necessaria la indiscriminata ricerca di tutte le sostanze che il rifiuto potrebbe astrattamente contenere, ma unicamente di quelle che, con più elevato livello di probabilità, possono essere presenti nel rifiuto. Ciò è affermato nella scorta di un contemperamento tra il principio di precauzione e quello di economicità e fattibilità tecnica della gestione dei rifiuti“.
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Così si è espressa, in quella che è un’eterna questione (qui trovi un approfondimento di Stefano Maglia: “I rifiuti pericolosi e le voci a specchio: come classificarli correttamente?“), la Sezione IV della Cassazione penale nella sentenza n. 6548 del 9 febbraio 2018.

Di quest’importante novità si tratterà durante il Corso “Rifiuti pericolosi: come classificarli correttamente – criticità, novità, metodiche analitiche, HP14”, a Bologna, il 21 marzo 2018.

Info e approfondimenti: formazione@tuttoambiente.it – 0523.315305


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