Roma, 17 settembre 2019 – Comunicato stampa di Assocarta:

« “Non è accettabile che per una paralizzante interpretazione giuridica in materia di EoW non sia possibile richiedere le autorizzazioni per riciclare e recuperare rifiuti. Se le norme non tengono in considerazione la continua evoluzione tecnologica in materia si compromette il ruolo del settore cartario nell’Economia Circolare, ad esempio nel riciclo di materiali compositi e complessi. Per questo va recepito l’art. 6 della direttiva rifiuti 851/2018 che prevede un serie di criteri per l’autorizzazione caso per caso a livello regionale. Altrimenti finiremo nelle sabbie … immobili! Se non ci siamo già” dichiara il Presidente di Assocarta Girolamo Marchi al termine dell’audizione per l’indagine conoscitiva in materia di EoW. di fronte alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. “E senza un sistema di EoW difficile pensare ad un “Green New Deal”. Molte iniziative imprenditoriali sono bloccate e questo impedisce di aumentare il riciclo della carta e di essere più efficaci in termini di Economia Circolare, bloccando proprio l’innovazione della quale abbiamo una straordinaria necessità”.

rifiuti

D’altro canto, è abbastanza inutile inserire clausole verdi nei capitolati o dare incentivi fiscali per fare “Green procurement” se non si riescono ad incrementare le “produzioni verdi” in Italia. E per far questo ci vogliono prima le autorizzazioni e poi la costruzione delle fabbriche, con qualche termovalorizzatore dedicato. Altrimenti avvantaggiamo i nostri concorrenti europei che hanno già queste capacità produttive.

“Inoltre, occorre accelerare i tempi per le autorizzazioni ordinarie. E’ inconcepibile che, nel momento in cui ci si lamenta di carenza di impianti per il riciclo della carta, l’autorizzazione della cartiera di Mantova sia ancora relegata nelle pagine della cronaca dei quotidiani e non sia già nelle statistiche ISTAT con le 500 mila tonnellate di riciclo in più che potrebbe garantire, pari ad 1/11 della capacità attualmente installata in Italia” aggiunge Marchi.

Tornando all’EoW recepire l’art. 6 della direttiva 851 significa anticipare una norma del pacchetto europeo sull’Economia Circolare che dovremmo recepire nel 2020.

Sbloccare in questo modo le autorizzazioni EoW significa ridare fiducia e prospettive al mercato, ai produttori e i gestori di rifiuti. Più autorizzazioni significano, inoltre, ampliare il “mercato legale” a scapito di quello “illegale”.

Insomma, all’aggiornamento del sistema del DM 5.2.1998 e dell’EoW per le filiere di materiali , va affiancato l’utilizzo dell’autorizzazione “caso per caso” (con tutte le garanzie e cautele), che è indispensabile in quanto non potremmo mai avere un decreto ministeriale che fissi gli standard per ogni possibile tipologia di riciclo e di recupero e che tenga conto della continua innovazione tecnologica.»

Info e approfondimenti: info@tuttoambiente.it – 0523.315305


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