L’11 gennaio 2024 la Commissione Ambiente del Parlamento UE ha votato l’accordo provvisorio raggiunto sulle norme in materia di progettazione ecocompatibile, quello raggiunto sul regolamento sulle spedizioni di rifiuti, sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED) e sul regolamento relativo all’istituzione di un portale per le emissioni industriali (IEP).

Con riguardo all’accordo in materia di ecodesign, il 4 dicembre 2023, il Parlamento e il Consiglio hanno approvato provvisoriamente un aggiornamento delle norme in materia di “progettazione ecologica” che miri a migliorare vari aspetti dei prodotti durante il loro ciclo di vita per renderli più durevoli e affidabili, più facili da riutilizzare, aggiornare, riparare e riciclare, utilizzare meno risorse, energia e acqua. I colegislatori hanno convenuto di vietare specificamente la distruzione di abbigliamento invenduto, accessori per l’abbigliamento e calzature, due anni dopo l’entrata in vigore della legge (sei anni per le medie imprese). L’accordo è stato già approvato dal Coreper il 22 dicembre 2023.

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Il regolamento sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti, invece, il 17 novembre 2023, al terzo trilogo, un accordo politico globale è stato raggiunto dai colegislatori, concludendo così i negoziati politici interistituzionali.

L’accordo raggiunto garantisce che i rifiuti spediti al di fuori dell’UE debbano essere gestiti in modo ecologicamente corretto e include il divieto di esportazione di rifiuti di plastica verso paesi non OCSE, a partire da due anni e mezzo dopo l’entrata in vigore del regolamento. Anche le esportazioni di rifiuti di plastica verso i paesi OCSE saranno soggette a condizioni più rigorose. Anche le norme più chiare per le spedizioni all’interno dell’UE fanno parte dell’accordo, insieme a misure rafforzate per prevenire e affrontare le spedizioni illegali di rifiuti.

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In ultimo, con riguardo alle emissioni industriali, i testi dell’accordo mirano a garantire una migliore protezione della salute umana e dell’ambiente riducendo le emissioni nocive degli impianti agroindustriali. Questi ultimi sono tenuti a operare nell’ambito di un’autorizzazione, rilasciata dalle autorità nazionali, utilizzando come standard le migliori tecniche disponibili (BAT). Inoltre, le nuove norme migliorano la trasparenza e la partecipazione del pubblico creando un portale sulle emissioni industriale più completo e integrato.

La direttiva rende obbligatorio stabilire i livelli di emissione il più rigorose possibile e spinge gli impianti industriali a concentrarsi maggiormente sull’efficienza e sul riutilizzo di energia, acqua e materiale, oltre a promuovere l’uso di sostanze chimiche più sicure e atossiche nei processi industriali. Inoltre, i colegislatori hanno concordato di estendere la copertura IED all’estrazione mineraria e alla produzione di batterie su larga scala.

Infine, entro il 2026, la Commissione dovrà considerare come affrontare al meglio le emissioni dell’allevamento bovino, e entro il 2028 dovrà rivedere e valutare l’attuazione della direttiva.

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