Il Comitato europeo delle Regioni (CdR), con un recente parere espresso durante la 136a sessione plenaria dell’8 e 9 ottobre 2019 (e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE di ieri), ha evidenziato l’importanza di definire la nuova strategia europea “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030” quale base per un futuro europeo a lungo termine. L’Europa è già un precursore nel campo della sostenibilità, ma si trova di fronte a sfide globali complesse che l’Unione europea deve affrontare.

La realizzazione di un’Unione europea sostenibile, che si prefigga anche l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, richiede cambiamenti fondamentali che devono essere ottenuti grazie agli sforzi congiunti di tutti i livelli di governo e insieme a tutte le componenti delle nostre società.

Le principali fondamenta politiche per un futuro sostenibile – continua il CdR – includono una transizione decisiva verso un’economia circolare, compresi i cicli di materiali non tossici, un impegno forte per la neutralità climatica e la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela del patrimonio naturale, della biodiversità e degli ecosistemi, la sostenibilità dell’agricoltura e dei sistemi alimentari, la coerenza e l’allineamento tra l’agricoltura e le politiche ambientali e climatiche, come pure settori relativi all’energia, all’edilizia e alla mobilità a basse emissioni di carbonio sicuri e sostenibili; secondo le stime, questa transizione creerà oltre 200 milioni di nuovi posti di lavoro a livello globale, per un valore di oltre 4 000 miliardi di EUR entro il 2030.

Il Comitato europeo delle Regioni condivide, altresì, l’obiettivo dell’Agenda 2030 di realizzare condizioni e processi sostenibili dal punto di vista ambientale tramite il rafforzamento delle risorse naturali e una maggiore protezione degli ecosistemi più fragili, e ricorda l’importanza di lanciare azioni a livello territoriale connesse all’ambiente e ai cambiamenti climatici, nel rispetto della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile.

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