Il 22 maggio è la Giornata Mondiale per la Biodiversità, istituita dalle Nazioni Unite per commemorare la Convenzione per la Diversità Biologica del 1992 e al fine di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi legati alla biodiversità.

Per il 2019, segnala l‘ISPRA, è dedicata al tema “Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”, con l’obiettivo di evidenziare l‘impatto che la mancanza di tutela della natura può avere sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana e di individuare le azioni quotidiane per conservare, ripristinare e condividere equamente la natura.

Infatti, prosegue ISPRA, il sistema alimentare mondiale è sempre più danneggiato e un terzo di ciò che viene prodotto per il consumo umano diretto diviene rifiuto: lo spreco è di circa il 50% delle calorie prodotte. I modi in cui coltiviamo, trasformiamo, trasportiamo, consumiamo e sprechiamo cibo sono le principali cause dell’attuale allarmante perdita di biodiversità, contribuendo anche al cambiamento climatico.

Come fare? Arrestando le pratiche dannose per l’ambiente, diversificando i nostri sistemi alimentari e promuovendo modelli di produzione e consumo più sostenibili, migliorando le diete e la salute riproduttiva, possiamo migliorare anche la salute globale, aumentare la sicurezza alimentare e rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici – conclude ISPRA. Nel suo piccolo, ognuno di noi può ridurre il consumo di carne, acquistare e mangiare alimenti stagionali, acquistare cibi locali, ridurre lo spreco di cibo, compostare gli avanzi di cibo, ridurre gli imballaggi alimentari (utilizzando sacchetti riutilizzabili o contenitori di vetro riutilizzabili), evitare plastiche monouso (cannucce di plastica, tazze per il caffè, posate di plastica, contenitori o bottiglie di plastica per l’acqua, ecc.) e promuovere la biodiversità locale e indigena per cibo e nutrizione.


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