Annunciato già nel settembre 2022, il Critical Raw Materials Act, è un pacchetto di misure UE che ha l’obiettivo principale di garantire negli Stati membri un approvvigionamento “sicuro, diversificato e sostenibile” delle cosiddette materie prime critiche.

Parliamo, in particolare, di metalli e minerali fondamentali sia per la transizione energetica che per le tecnologie digitali.

Per l’Italia, come riportato nel documento dell’Ispra che sta esaminando la proposta di regolamento europeo Critical Raw Materials Act – richiamato nell’articolo de Il Sole 24 Ore “Materie prime: corsa in 10 tappe per le nuove miniere. Ecco il piano del Governo” – i prossimi step potrebbero essere i seguenti:

  • definire un primo aggiornamento della vecchia Carta mineraria italiana;
  • effettuare una valutazione qualitativa e quantitativa dei rifiuti estrattivi e arrivare a una proposta normativa sulla gestione di questi ultimi;
  • definire la Strategia mineraria nazionale;
  • creare una mappa delle aree non idonee al rilascio di permessi e di quelle aperte alla ricerca operativa.

 

In sostanza, in futuro probabilmente assisteremo ad un aggiornamento legislativo del settore delle risorse minerarie, che, ad oggi, è datato e presenta diversi problemi di applicabilità.
 

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