Dal 7° Rapporto Annuale del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) emerge che la raccolta di pile e accumulatori portatili effettuata nel 2020 ha registrato una crescita del 1,29% rispetto all’anno precedente (oltre 11 mila tonnellate di pile e accumulatori portatili).

L’incremento di raccolta ha dovuto fronteggiare il sensibile aumento della quantità di batterie portatili immesse sul mercato (+9%), prevalentemente conseguenza del maggior acquisto e utilizzo di dispositivi elettronici portatili per le attività in lavoro agile e didattica a distanza.

 

 

Inoltre, come evidenzia il CDCNPA, “serve ricordare che il cambiamento qualitativo in atto circa le tipologie merceologiche delle pile e degli accumulatori portatili con un aumento di immesso sul mercato di quelle ricaricabili a scapito delle pile “usa e getta. Questo significa che le batterie presenti nelle apparecchiature hanno mediante cicli di vita sempre più lunghi e quindi gli accumulatori immessi in un dato momento sul mercato diverranno rifiuti dopo un tempo più lungo, riducendo i quantitativi disponibili per la raccolta”.

Dal Rapporto Annuale emerge che il tasso di raccolta su base triennale è pari al 42,65% dell’immesso. L’Italia è, quindi, ad un passo dall’obiettivo di raccolta attualmente in vigore in Europa (pari al 45%), così come previsto dalla Direttiva 2006/66/CE.

Su base annuale, invece, il tasso di raccolta si attesta intorno al 39, 4%, il cui calo rispetto all’anno precedente si spiega con l’incremento dell’immesso nel corso del 2020.


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