Comunicato stampa, Consiglio dell’UE, 22 maggio 2023

Il Consiglio ha adottato la sua posizione (“orientamento generale”) sulla proposta di regolamento che stabilisce il quadro per l’elaborazione delle specifiche di progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili. Il nuovo regolamento sostituirà l’attuale direttiva del 2009 ampliandone l’ambito di applicazione per stabilire requisiti di sostenibilità ambientale per quasi tutti i tipi di beni immessi sul mercato dell’UE. Il regolamento istituisce un passaporto digitale del prodotto e stabilisce norme in materia di trasparenza per quanto riguarda la distruzione dei prodotti di consumo invenduti nonché norme sul divieto di distruggerli.

La posizione del Consiglio migliora il quadro per il conferimento alla Commissione del potere di elaborare specifiche di progettazione ecocompatibile e rafforza l’ambizione del regolamento attraverso un divieto diretto di distruzione dei prodotti tessili invenduti (con una deroga per le microimprese e le piccole imprese e un periodo di transizione per le medie imprese). Esclude i veicoli a motore dall’ambito di applicazione e concede alle imprese un periodo di tempo minimo per adeguarsi alle nuove specifiche stabilite dalla Commissione.

Specifiche ecocompatibili e passaporto digitale

Il regolamento sulla progettazione ecocompatibile si applicherà a quasi tutte le categorie di prodotti. Stabilisce un quadro armonizzato per l’elaborazione di specifiche per determinati gruppi di prodotti, al fine di renderli efficienti sotto il profilo sia energetico che delle risorse (come nel caso della direttiva del 2009), ma più durevoli, affidabili, riutilizzabili, migliorabili, riparabili e riciclabili e più facili da gestire in termini di manutenzione. Qualora nuovi tipi di prodotti o tecnologie lo richiedano, la Commissione potrà proporre nuove specifiche mediante atti delegati.

Il regolamento mira inoltre ad agevolare la circolazione di tali prodotti nel mercato unico. Un nuovo “passaporto digitale del prodotto” fornirà informazioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti. Aiuterà i consumatori e le imprese a compiere scelte informate al momento dell’acquisto dei prodotti e consentirà alle autorità pubbliche di eseguire meglio le verifiche e i controlli. La proposta stabilisce inoltre disposizioni in materia di trasparenza e prevenzione della distruzione dei prodotti di consumo invenduti e disposizioni in materia di appalti pubblici verdi.

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La posizione del Consiglio

La posizione del Consiglio chiarisce in che modo gli esperti degli Stati membri, ma anche altri portatori di interessi come l’industria, dovrebbero essere coinvolti nell’elaborazione delle future specifiche di progettazione ecocompatibile. Chiarisce inoltre i criteri e gli aspetti che dovrebbero essere presi in considerazione prima dell’elaborazione delle specifiche di progettazione ecocompatibile.

L’orientamento generale introduce un divieto diretto di distruzione di prodotti tessili, calzature e articoli di abbigliamento, con una deroga di quattro anni per le medie imprese e una deroga generale per le piccole imprese e le microimprese. Scopo del divieto è ridurre l’impatto ambientale di vestiti o accessori prodotti ma mai utilizzati, soprattutto a seguito del rapido aumento delle vendite online. Si tratta di una perdita di risorse economiche preziose, in quanto i beni sono prodotti, trasportati e successivamente distrutti senza mai essere utilizzati per lo scopo previsto.

La posizione del Consiglio esclude i veicoli a motore dai gruppi di beni che rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento, in quanto l’impatto ambientale delle automobili è disciplinato da normative specifiche.

Infine, l’orientamento generale del Consiglio prevede che l’atto delegato che stabilisce le specifiche di progettazione ecocompatibile inizi ad applicarsi dopo un periodo transitorio minimo di 18 mesi dalla sua entrata in vigore, al fine di dare agli operatori economici il tempo di adeguarsi alle nuove specifiche. Gli Stati membri dispongono inoltre di due anni per adeguare e adottare le misure nazionali necessarie, comprese quelle relative alla vigilanza del mercato e alle ammende.

Contesto

L’attuale direttiva 2009/125/CE sulla progettazione ecocompatibile stabilisce requisiti in materia di efficienza energetica che riguardano 31 gruppi di prodotti. Secondo i calcoli della Commissione, ha consentito un risparmio di 120 miliardi di EUR a livello di spesa energetica e ha permesso di ridurre del 10% il consumo annuo di energia dei prodotti che rientrano nel suo ambito di applicazione. La nuova proposta si basa sulla direttiva sulla progettazione ecocompatibile vigente, ma ne estende l’ambito di applicazione alla maggior parte delle categorie di prodotti (lasciando fuori solo alimenti, mangimi, medicinali, prodotti veterinari e veicoli a motore) e include anche requisiti quali la durabilità, la riutilizzabilità, la possibilità di miglioramento e la riparabilità dei prodotti, la presenza di sostanze che ostacolano la circolarità, l’efficienza energetica e delle risorse, i contenuti riciclati, la rifabbricazione e il riciclaggio, l’impronta di carbonio e l’impronta ambientale e gli obblighi di informazione, compreso un passaporto digitale del prodotto.

Prossime tappe

L’orientamento generale concordato formalizza la posizione negoziale del Consiglio. Conferisce alla presidenza del Consiglio un mandato per avviare negoziati con il Parlamento europeo, che cominceranno non appena quest’ultimo adotterà la sua posizione.


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