Secondo la Corte Costituzionale, la decisione di sospendere i procedimenti volti al rilascio di autorizzazioni relative alla gestione di rifiuti nelle more dell’adozione del nuovo piano rifiuti è legittima, in quanto funzionalmente collegata alla tutela dell’ambiente, e non riduttiva del livello di protezione già garantito dalla normativa nazionale, vale a dire il D.L.vo 152/2006.

 

Recentemente, infatti, con la sentenza n. 150 dell’11 luglio 2018 la Corte Costituzionale è stata chiamata a giudicare la legittimità costituzionale all’art. 1 della legge della Regione Calabria 19 febbraio 2016, n. 8, contenente “Misure di salvaguardia in pendenza dell’approvazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti”. Tale art. 1 ha stabilito che nelle more dell’approvazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti restino sospesi per la durata di un anno i procedimenti volti al rilascio di autorizzazioni al deposito di rifiuti (comma 1) ed i sub-procedimenti di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di autorizzazione integrata ambientale (AIA) ad essi connessi (comma 2). Questo al fine di garantire, proprio nelle more dell’adozione del nuovo piano, la tutela giuridica dell’ambiente, anche in considerazione dell’elevata concentrazione di siti di smaltimento presenti in Regione.

 

La Corte ha così avuto modo di affermare, innanzitutto, che la materia ambientale, seppur attribuita alla competenza esclusiva dello Stato (art. 117 Cost.), “investe e si intreccia inestricabilmente con altri interessi e competenze”, precisando che “spettano alla competenza esclusiva dello Stato le determinazioni che rispondono ad esigenze meritevoli di disciplina uniforme sull’intero territorio nazionale”.

Il nostro Legislatore nazionale, peraltro, ha attribuito alle Regioni specifiche funzioni che esse devono esercitare nel rispetto di criteri e procedure stabiliti a livello statale, tra le quali “l’individuazione dei luoghi o degli impianti idonei allo smaltimento dei rifiuti, l’indicazione dei criteri per la determinazione delle aree non idonee a tale localizzazione e, soprattutto, l’adozione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui agli artt. 199 e 200 del d.lgs. n. 152 del 2006, nel quale è ricompresa la delimitazione sul territorio regionale, su richiesta dei Comuni, di “ambiti ottimali” per la gestione integrata dei rifiuti; attribuzione, quest’ultima, che si collega strettamente alle competenze regionali in materia di «governo del territorio»”. La localizzazione degli impianti di smaltimento costituisce infatti esercizio, da parte delle Regioni, di una competenza legislativa loro propria, attenendo al «governo del territorio».

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Successivamente, viene osservato che la sospensione dei procedimenti autorizzatori si collega alla distribuzione nel territorio degli impianti di trattamento dei rifiuti nella prospettiva dell’imminente approvazione, da parte della Regione Calabria, del nuovo piano di gestione. E’ chiara la conclusione della Corte: “è infatti con esplicito riferimento a tale circostanza che la sospensione delle nuove autorizzazioni nelle more dell’adozione del nuovo piano rifiuti viene giustificata «in considerazione della situazione particolare del territorio calabrese, caratterizzata da una elevata concentrazione di siti di smaltimento»”.

Non solo: la disposizione manifesta anche “l’intento del Legislatore regionale di regolamentare l’uso del territorio mediante la previsione di un’adeguata allocazione degli impianti nella prospettiva del rinnovato strumento di pianificazione”.

Conclude, quindi, la Corte, affermando che “la sospensione è unicamente finalizzata a mantenere la situazione esistente, impedendo che prima dell’adozione del nuovo piano di gestione dei rifiuti, necessariamente ispirato a criteri che preservano l’integrità dell’ambiente, siano adottati provvedimenti che possano invece nuocervi”. L’art. 1 della legge regionale 8/2016 è, pertanto, legittimo in ragione dell’effetto di rafforzare la tutela dell’ambiente, essendo volto a consentire la definitiva approvazione del piano di gestione dei rifiuti.

 

Segnaliamo, in argomento, il Corso di formazione “Rifiuti: novità e criticità – Classificazione, EoW, sottoprodotti, terre e fresato, Albo, Circular Economy“, che si terrà a Piacenza, il 25 luglio 2018.

Info e approfondimenti: formazione@tuttoambiente.it – 0523.315305


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