Molti si chiedono: ma come devono e dovranno essere smaltite correttamente le montagne di fiale dei milioni (miliardi in tutto il mondo!) di dosi di vaccini anti Covid?

A parte ovviamente il rispetto delle regole che già ora devono essere comunemente seguite in casi analoghi sulla base del DPR 254/2003, abbiamo provato a confrontare i “bugiardini” dei due vaccini attualmente utilizzati.

Mentre quello di Moderna è decisamente più cautelativo, preciso e puntuale (Smaltire le fiale di vaccino – vuote o non più utilizzabili e rese inutilizzabili – nel contenitore per taglienti dei rifiuti sanitari previsto dalla norma vigente e applicando quanto previsto dal RCP nel paragrafo specifico per lo smaltimento; le siringhe e gli aghi utilizzati smaltirli in un contenitore per oggetti taglienti come rifiuti sanitari per assicurarsi che vengano distrutti in modo permanente), quello di Pfizer rimanda genericamente ad uno smaltimento “in conformità alla normativa locale vigente”, intendendosi ovviamente per “locale” quello dei vari Stati utilizzatori.

In tema di novità relative ai rifiuti sanitari, si segnala altresì quanto dispone l’art. 193, c. 18 del TUA dopo la riforma operata nel settembre scorso: “Ferma restando la disciplina in merito all’attività sanitaria e relativi rifiuti prodotti, ai fini del deposito e del trasporto, i rifiuti provenienti da assistenza sanitaria domiciliare si considerano prodotti presso l’unità locale, sede o domicilio dell’operatore che svolge tali attività. La movimentazione di quanto prodotto, dal luogo dell’intervento fino alla sede di chi lo ha svolto, non comporta l’obbligo di tenuta del formulario di identificazione del rifiuto e non necessita di iscrizione all’Albo ai sensi dell’articolo 212.

Anche di questo si tratterà al Corso di Formazione RIFIUTI: NOVITA’ E CRITICITA’, il 24 febbraio da remoto, con Stefano Maglia e Paolo Pipere.

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