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Smaltimento di acque reflue: l’attività di autolavaggio deve sempre essere autorizzata?

Categoria: Acqua
Autorità: Cass. Pen. Sez. III
Data: 27/09/2017
n. 44439

In tema di acque reflue, con particolare riferimento all’attività di autolavaggio, l’iscrizione, e quindi la permanenza, nella lista degli artigiani costituisce un presupposto logico del legittimo svolgimento dell’attività stessa. Una volta venuta meno l’iscrizione, perché cancellata, non avrebbe senso dotarsi dell’autorizzazione allo smaltimento delle acque reflue. In ogni caso, quando viene contestata la mancanza dell’autorizzazione prescritta allo sversamento di reflui industriali in rete fognaria, non ha alcun rilievo la sussistenza di un rapporto contrattuale, in corso di svolgimento e avente ad oggetto lo smaltimento dei fanghi, con una ditta specializzata per il trattamento dei fanghi derivanti dallo svolgimento dell’attività di autolavaggio.

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Leggi la sentenza

  Ritenuto in fatto   Con sentenza del 17 marzo 2016 la Corte di appello di Catanzaro ha confermato la condanna alla pena di giustizia inflitta dal Tribunale di Cosenza nei confronti di I.V., riconosciuto responsabile del reato di cui all'art. 137 del dlgs n. 152 del 2006 per avere effettuato, in qualità di titolare di un impianto di autolavaggio, lo scarico delle derivanti acque reflue nella rete fognaria in assenza della prescritta autorizzazione in periodi andanti dal 12 novembre 2011 al 11 giugno 2012. Ha interposto ricorso per cassazione il prevenuto, tramite il proprio difensore di fiducia, affidandolo a…
La sentenza completa è disponibile su Membership TuttoAmbiente

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