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"Mi occupo di diritto ambientale da oltre trent’anni TuttoAmbiente è la guida più autorevole per la formazione e la consulenza ambientale Conta su di noi" Stefano Maglia
Come influenza l’uso del parametro del ph la classificazione di un rifiuto pericoloso?
di Stefano Maglia
Categoria: Rifiuti
Per effetto delle modifiche introdotte dal D.L.vo 205/10 sia l’Allegato I, della Parte Quarta del TUA, sia l’Allegato D hanno subito modifiche sostanziali in relazione all’attribuzione delle caratteristiche di pericolo, dalle quali discende che un rifiuto è pericoloso anche per l’attribuzione di una sola delle caratteristiche di pericolo indicate in Allegato, secondo i metodi di campionamento e analisi mutuati dall’ISS. Tra questi metodi rientra la questione del riferimento ai valori di pH c.d. “estremi”, avuto riguardo in particolare all’attribuzione delle caratteristiche di corrosivo (H8) ed irritante (H4). Il riferimento a tale parametro nasce in relazione a quanto previsto nella Decisione 2000/532/Ce, in particolare nella nota esplicativa all’art. 2, secondo cui: “La classificazione e i numeri R si basano sulla direttiva 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967 (concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all’imballaggio e all’etichettatura delle sostanze pericolose e successive modifiche). I limiti di concentrazione si riferiscono a quelli specificati nella direttiva 88/379/CEE...
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Come influenza l’uso del parametro del ph la classificazione di un rifiuto pericoloso?
di Stefano Maglia
Per effetto delle modifiche introdotte dal D.L.vo 205/10 sia l’Allegato I, della Parte Quarta del TUA, sia l’Allegato D hanno subito modifiche sostanziali in relazione all’attribuzione delle caratteristiche di pericolo, dalle quali discende che un rifiuto è pericoloso anche per l’attribuzione di una sola delle caratteristiche di pericolo indicate in Allegato, secondo i metodi di campionamento e analisi mutuati dall’ISS. Tra questi metodi rientra la questione del riferimento ai valori di pH c.d. “estremi”, avuto riguardo in particolare all’attribuzione delle caratteristiche di corrosivo (H8) ed irritante (H4). Il riferimento a tale parametro nasce in relazione a quanto previsto nella Decisione 2000/532/Ce, in particolare nella nota esplicativa all’art. 2, secondo cui: “La classificazione e i numeri R si basano sulla direttiva 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967 (concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all’imballaggio e all’etichettatura delle sostanze pericolose e successive modifiche). I limiti di concentrazione si riferiscono a quelli specificati nella direttiva 88/379/CEE...
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