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End of waste, esistenza di un mercato o valore intrinseco del bene?

di Miriam Viviana Balossi

Categoria: Rifiuti

A fronte di tanti materiali che potrebbero essere recuperati per generare nuovi business e così portare un indotto economico considerevole, come previsto dalla Circular Economy, il tema dell’end of waste (cessazione della qualifica di rifiuto) riveste una posizione privilegiata. Se questa riflessione è ovvia, non è altrettanto scontata la corretta interpretazione di uno dei requisiti posti dall’art. 184-ter del D.L.vo 152/06, ovvero quello inerente all’esistenza di “un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto”. In particolare, ci si domanda se il requisito di cui sopra possa ritenersi soddisfatto anche qualora il prezzo dell’oggetto sia negativo, a patto che l’intera filiera dal produttore all’utilizzatore abbia una marginalità positiva.   Secondo la Corte di Cassazione Penale, sez. III, n. 24427 del 17 giugno 2011, i criteri introdotti dal D.L.vo 205/2010 (relativi a quando un materiale perde la qualifica di rifiuto) hanno ampliato la sfera di applicabilità dell’istituto di cui trattasi, in quanto la materia derivante dall’attività di recupero non deve...

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