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"Mi occupo di diritto ambientale da oltre trent’anni TuttoAmbiente è la guida più autorevole per la formazione e la consulenza ambientale Conta su di noi" Stefano Maglia
La Commissione europea ha sollecitato al Consiglio – lo scorso 19 marzo – un mandato per negoziare un Patto globale per l’ambiente a nome dell’Unione europea. La richiesta, sotto forma di raccomandazione, segue l’iniziativa presentata dal presidente francese Emmanuel Macron nel settembre del 2017 nel contesto dell’assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Il patto consoliderebbe in un unico documento internazionale i principi fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente, come il diritto a un ambiente ecologicamente sano o l’obbligo di occuparsi dell’ambiente.
La Commissione europea con la raccomandazionedi decisione al Consiglio del 19 marzo scorso (COM 2018-138) mira ad assicurare che tutti gli Stati membri dell’Unione europea lavorino insieme, facendo in modo che le politiche e le leggi europee sull’ambiente siano rispettate.
L’obiettivo della raccomandazione è ottenere dal Consiglio l’autorizzazione per la Commissione a negoziare il futuro Patto globale a nome dell’Unione europea. La base giuridica che permette al Consiglio di autorizzare l’avvio di negoziati è l’articolo 218, paragrafi 3 e 4, del TFUE. L’oggetto del Patto rientra ampiamente nelle politiche e competenze dell’UE, in particolare nel settore della tutela dell’ambiente (articolo 192, paragrafo 1) e, in quanto materia del diritto unionale, i negoziati non potrebbero essere condotti senza la partecipazione dell’UE.
Le regole del diritto internazionale sulla tutela dell’ambiente devono mantenere coerenza ed è quindi necessario intervenire ai sensi dell’articolo 216, paragrafo 1, del TFUE per preservare l’integrità del diritto dell’Unione
L’Unione europea vanta una delle più avanzate e ampie politiche ambientali al mondo ed è impegnata a promuovere lo sviluppo sostenibile su scala globale. Grazie alla sua leadership mondiale nel settore, l’UE ha svolto un ruolo guida in molti processi e negoziati dell’ONU, come l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’accordo di Parigi sulle iniziative a favore del clima. Ma per comprendere meglio lo stato di avanzamento dei negoziati occorre fare un passo indietro. Il 24 giugno 2017 all’Università della Sorbona di Parigi è stata presentata la bozza di testo di un «Patto globale per l’ambiente». In quell’occasione il Presidente della Repubblica francese si è impegnato a presentare il progetto del Patto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, e ha assolto l’impegno il 19 settembre 2017 a margine della settimana ministeriale della 72a sessione dell’Assemblea generale.
I principali obiettivi del Patto indicati dai promotori sono tre:
1- inserire in un trattato giuridicamente vincolante i principi fondamentali del diritto dell’ambiente, già inclusi nelle dichiarazioni politiche universali, in modo da renderli applicabili dinanzi ai tribunali nazionali;
2- rendere universali le principali disposizioni delle convenzioni giuridicamente vincolanti che universali non sono;
3- aggiungere nuovi principi in vista di nuove sfide – la bozza di testo elaborata dai giuristi comprende, ad esempio, i principi di non regressione e di resilienza, nonché il dovere di diligenza per l’ambiente.
In seguito alla riunione del 19 settembre 2017 a New York, un gruppo ad hoc di Paesi guidati dalla Francia ha redatto una risoluzione procedurale da presentare all’Assemblea generale per adozione. Il progetto di risoluzione è stato messo a disposizione per via elettronica a fini di co-sponsorizzazione il 20 dicembre 2017. I proponenti intendono far adottare la risoluzione nei primi mesi del 2018 in modo che i negoziati ufficiali sul Patto possano iniziare nella primavera 2018.
Con la risoluzione, che è attualmente oggetto di discussione informale a New York e non è ancora stata ufficialmente presentata, l’Assemblea generale intende:
* decidere di elaborare uno strumento internazionale, denominato «Patto globale per l’ambiente», volto a integrare e migliorare la coerenza del diritto internazionale dell’ambiente nonché ad agevolare l’attuazione degli obblighi vigenti in virtù del diritto internazionale dell’ambiente;
* decidere di istituire, prima di convocare una conferenza intergovernativa, un gruppo di lavoro intergovernativo aperto incaricato di negoziare il Patto globale per l’ambiente che si riunirà a New York dal 2018 preferibilmente fino al 2020;
* chiedere al presidente dell’Assemblea generale di nominare due coadiuvatori per condurre le consultazioni e i negoziati del gruppo di lavoro, in periodico coordinamento e consultazione con tutti gli Stati membri, gruppi regionali, portatori d’interessi;
* decidere che la prima riunione del gruppo di lavoro esaminerà le questioni relative all’organizzazione dei lavori tra i membri del gruppo;
* incaricare il Segretario generale di provvedere al sostegno del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) in relazione allo svolgimento dei lavori, ai servizi di segreteria e alla fornitura delle informazioni di base e della documentazione pertinente;
* chiedere all’UNEP di prestare l’assistenza necessaria alle consultazioni tra vari portatori d’interessi al fine di raccogliere contributi sui principali elementi di un Patto globale per l’ambiente;
* raccomandare che il gruppo di lavoro intergovernativo aperto concluda i lavori entro il 2020.
I proponenti del Patto hanno precisato che durante il processo negoziale i lavori svolti dagli esperti giuridici non saranno considerati una «bozza preliminare». La delegazione francese ha informato il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea di questa iniziativa nel quadro delle riunioni del gruppo «Questioni ambientali internazionali» (WPIEI-Global) a partire dal settembre 2017.
Il 15 febbraio 2018 è stata pubblicata una tabella di marcia per spiegare ai portatori d’interessi i motivi della preparazione della raccomandazione di decisione del Consiglio e gli obiettivi perseguiti. I portatori d’interessi hanno avuto la possibilità di trasmettere osservazioni per un periodo di 4 settimane dopo la pubblicazione della tabella di marcia. I cittadini e i portatori d’interessi saranno consultati una volta che l’Assemblea generale abbia avviato ufficialmente il processo.
Quando il nuovo strumento internazionale prenderà forma nel contesto del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite, si procederà alle consultazioni con tutti i mezzi opportuni. Tra i portatori d’interessi figurano i rappresentanti delle amministrazioni degli Stati membri, organizzazioni non governative, cittadini dell’UE e il pubblico in generale; possono partecipare altri portatori d’interessi in funzione degli sviluppi del processo negoziale.
Analogamente, non si è proceduto alla valutazione d’impatto in quanto la portata esatta e il contenuto dei negoziati devono ancora essere definiti. L’obiettivo della partecipazione dell’Unione europea è allineare quanto più possibile lo strumento internazionale alla legislazione pertinente dell’UE e alla normativa internazionale.
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Patto Globale per l'Ambiente: al via i negoziati
di Maria Adele Cerizza
La Commissione europea ha sollecitato al Consiglio – lo scorso 19 marzo – un mandato per negoziare un Patto globale per l’ambiente a nome dell’Unione europea. La richiesta, sotto forma di raccomandazione, segue l’iniziativa presentata dal presidente francese Emmanuel Macron nel settembre del 2017 nel contesto dell’assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Il patto consoliderebbe in un unico documento internazionale i principi fondamentali del diritto internazionale dell’ambiente, come il diritto a un ambiente ecologicamente sano o l’obbligo di occuparsi dell’ambiente.
La Commissione europea con la raccomandazione di decisione al Consiglio del 19 marzo scorso (COM 2018-138) mira ad assicurare che tutti gli Stati membri dell’Unione europea lavorino insieme, facendo in modo che le politiche e le leggi europee sull’ambiente siano rispettate.
L’obiettivo della raccomandazione è ottenere dal Consiglio l’autorizzazione per la Commissione a negoziare il futuro Patto globale a nome dell’Unione europea. La base giuridica che permette al Consiglio di autorizzare l’avvio di negoziati è l’articolo 218, paragrafi 3 e 4, del TFUE.
L’oggetto del Patto rientra ampiamente nelle politiche e competenze dell’UE, in particolare nel settore della tutela dell’ambiente (articolo 192, paragrafo 1) e, in quanto materia del diritto unionale, i negoziati non potrebbero essere condotti senza la partecipazione dell’UE.
Le regole del diritto internazionale sulla tutela dell’ambiente devono mantenere coerenza ed è quindi necessario intervenire ai sensi dell’articolo 216, paragrafo 1, del TFUE per preservare l’integrità del diritto dell’Unione
L’Unione europea vanta una delle più avanzate e ampie politiche ambientali al mondo ed è impegnata a promuovere lo sviluppo sostenibile su scala globale. Grazie alla sua leadership mondiale nel settore, l’UE ha svolto un ruolo guida in molti processi e negoziati dell’ONU, come l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’accordo di Parigi sulle iniziative a favore del clima.

Ma per comprendere meglio lo stato di avanzamento dei negoziati occorre fare un passo indietro.
Il 24 giugno 2017 all’Università della Sorbona di Parigi è stata presentata la bozza di testo di un «Patto globale per l’ambiente». In quell’occasione il Presidente della Repubblica francese si è impegnato a presentare il progetto del Patto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, e ha assolto l’impegno il 19 settembre 2017 a margine della settimana ministeriale della 72a sessione dell’Assemblea generale.
I principali obiettivi del Patto indicati dai promotori sono tre:
1- inserire in un trattato giuridicamente vincolante i principi fondamentali del diritto dell’ambiente, già inclusi nelle dichiarazioni politiche universali, in modo da renderli applicabili dinanzi ai tribunali nazionali;
2- rendere universali le principali disposizioni delle convenzioni giuridicamente vincolanti che universali non sono;
3- aggiungere nuovi principi in vista di nuove sfide – la bozza di testo elaborata dai giuristi comprende, ad esempio, i principi di non regressione e di resilienza, nonché il dovere di diligenza per l’ambiente.
In seguito alla riunione del 19 settembre 2017 a New York, un gruppo ad hoc di Paesi guidati dalla Francia ha redatto una risoluzione procedurale da presentare all’Assemblea generale per adozione. Il progetto di risoluzione è stato messo a disposizione per via elettronica a fini di co-sponsorizzazione il 20 dicembre 2017. I proponenti intendono far adottare la risoluzione nei primi mesi del 2018 in modo che i negoziati ufficiali sul Patto possano iniziare nella primavera 2018.
Con la risoluzione, che è attualmente oggetto di discussione informale a New York e non è ancora stata ufficialmente presentata, l’Assemblea generale intende:
* decidere di elaborare uno strumento internazionale, denominato «Patto globale per l’ambiente», volto a integrare e migliorare la coerenza del diritto internazionale dell’ambiente nonché ad agevolare l’attuazione degli obblighi vigenti in virtù del diritto internazionale dell’ambiente;
* decidere di istituire, prima di convocare una conferenza intergovernativa, un gruppo di lavoro intergovernativo aperto incaricato di negoziare il Patto globale per l’ambiente che si riunirà a New York dal 2018 preferibilmente fino al 2020;
* chiedere al presidente dell’Assemblea generale di nominare due coadiuvatori per condurre le consultazioni e i negoziati del gruppo di lavoro, in periodico coordinamento e consultazione con tutti gli Stati membri, gruppi regionali, portatori d’interessi;
* decidere che la prima riunione del gruppo di lavoro esaminerà le questioni relative all’organizzazione dei lavori tra i membri del gruppo;
* incaricare il Segretario generale di provvedere al sostegno del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) in relazione allo svolgimento dei lavori, ai servizi di segreteria e alla fornitura delle informazioni di base e della documentazione pertinente;
* chiedere all’UNEP di prestare l’assistenza necessaria alle consultazioni tra vari portatori d’interessi al fine di raccogliere contributi sui principali elementi di un Patto globale per l’ambiente;
* raccomandare che il gruppo di lavoro intergovernativo aperto concluda i lavori entro il 2020.
I proponenti del Patto hanno precisato che durante il processo negoziale i lavori svolti dagli esperti giuridici non saranno considerati una «bozza preliminare».
La delegazione francese ha informato il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea di questa iniziativa nel quadro delle riunioni del gruppo «Questioni ambientali internazionali» (WPIEI-Global) a partire dal settembre 2017.
Il 15 febbraio 2018 è stata pubblicata una tabella di marcia per spiegare ai portatori d’interessi i motivi della preparazione della raccomandazione di decisione del Consiglio e gli obiettivi perseguiti. I portatori d’interessi hanno avuto la possibilità di trasmettere osservazioni per un periodo di 4 settimane dopo la pubblicazione della tabella di marcia. I cittadini e i portatori d’interessi saranno consultati una volta che l’Assemblea generale abbia avviato ufficialmente il processo.
Quando il nuovo strumento internazionale prenderà forma nel contesto del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite, si procederà alle consultazioni con tutti i mezzi opportuni. Tra i portatori d’interessi figurano i rappresentanti delle amministrazioni degli Stati membri, organizzazioni non governative, cittadini dell’UE e il pubblico in generale; possono partecipare altri portatori d’interessi in funzione degli sviluppi del processo negoziale.
Analogamente, non si è proceduto alla valutazione d’impatto in quanto la portata esatta e il contenuto dei negoziati devono ancora essere definiti. L’obiettivo della partecipazione dell’Unione europea è allineare quanto più possibile lo strumento internazionale alla legislazione pertinente dell’UE e alla normativa internazionale.
Piacenza, 3.04.2018
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