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Proposte di modifica del D.L.vo 155/10: quali novità per la qualità dell’aria?
di Monica Taina
Categoria: Aria
Nel corso del 2010 il quadro normativo in materia di qualità dell’aria ha subito sostanziali modifiche.
La normativa precedente, articolata in un provvedimento quadro di riferimento (il D. L.vo 351/1999) ed in decreti attuativi (che fornivano modalità di misura, indicazioni sul numero e sulla collocazione delle postazioni di monitoraggio, limiti e valori di riferimento per i diversi inquinanti), è stata sostituita da una unica norma, il Decreto Legislativo del 13 agosto 2010, n.155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”.
Il Decreto n. 155/2010 ha introdotto importanti novità nell’ambito del complesso quadro normativo in materia di qualità dell’aria in ambiente, mettendo in campo nuovi strumenti per monitorare e quindi riportare sotto controllo l’inquinamento atmosferico. Oltre a fornire una metodologia di riferimento per la suddivisione delle zone (zonizzazione) del territorio italiano, sostanzialmente corrispondenti ai confini regionali, ha definito i valori di riferimento che permettono una valutazione della qualità dell’aria, su base annuale, in relazione alle concentrazioni dei diversi inquinanti. In questi anni il percorso di adeguamento delle varie regioni ha mostrato diverse difformità nell’adeguamento a quanto previsto dal decreto, oltre alle difficoltà di applicazione dei sistemi di misurazione di alcuni inquinanti mancando i decreti tecnici di attuazione, uniformità di interpretazione dei criteri di misurazione.
Queste le premesse sulla base delle quali la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (parere 12/109/cu10/c5) il 25 luglio scorso ha reso il proprio parere – favorevole condizionato – sullo schema di decreto legislativo di modifica e integrazione del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155.
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Proposte di modifica del D.L.vo 155/10: quali novità per la qualità dell’aria?
di Monica Taina
Nel corso del 2010 il quadro normativo in materia di qualità dell’aria ha subito sostanziali modifiche.
La normativa precedente, articolata in un provvedimento quadro di riferimento (il D. L.vo 351/1999) ed in decreti attuativi (che fornivano modalità di misura, indicazioni sul numero e sulla collocazione delle postazioni di monitoraggio, limiti e valori di riferimento per i diversi inquinanti), è stata sostituita da una unica norma, il Decreto Legislativo del 13 agosto 2010, n.155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”.
Il Decreto n. 155/2010 ha introdotto importanti novità nell’ambito del complesso quadro normativo in materia di qualità dell’aria in ambiente, mettendo in campo nuovi strumenti per monitorare e quindi riportare sotto controllo l’inquinamento atmosferico. Oltre a fornire una metodologia di riferimento per la suddivisione delle zone (zonizzazione) del territorio italiano, sostanzialmente corrispondenti ai confini regionali, ha definito i valori di riferimento che permettono una valutazione della qualità dell’aria, su base annuale, in relazione alle concentrazioni dei diversi inquinanti. In questi anni il percorso di adeguamento delle varie regioni ha mostrato diverse difformità nell’adeguamento a quanto previsto dal decreto, oltre alle difficoltà di applicazione dei sistemi di misurazione di alcuni inquinanti mancando i decreti tecnici di attuazione, uniformità di interpretazione dei criteri di misurazione.
Queste le premesse sulla base delle quali la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (parere 12/109/cu10/c5) il 25 luglio scorso ha reso il proprio parere – favorevole condizionato – sullo schema di decreto legislativo di modifica e integrazione del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155.
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