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"Mi occupo di diritto ambientale da oltre trent’anni TuttoAmbiente è la guida più autorevole per la formazione e la consulenza ambientale Conta su di noi" Stefano Maglia
Quali sono le effettive condizioni del sottoprodotto?
di Stefano Maglia
Categoria: Rifiuti
L’art. 184 bis del Testo Unico Ambientale, riformato nel testo attuale dal DLvo 205/10 giusto tre anni fa, si presta ad una serie di interpretazioni che si sono susseguite in questi anni in modo assai disorganico. Abbiamo voluto provare a sintetizzare le “regole” interpretative che identificano con una certa chiarezza questo importante istituto, passando in rassegna circa 50 sentenze della Cassazione (tutte presenti in Premium) e della Corte europea di giustizia, nonché analizzando con cura l’unico documento interpretativo ufficiale cui basarsi, ovvero la Comunicazione della Commissione UE in argomento emanata nel 2007. Quella che si riporta è la sintesi delle condizioni richieste (dalla giurisprudenza nazionale, della Corte di Giustizia, della Comunicazione della Commissione) ai fini della configurabilità del sottoprodotto: – non necessita di alcuna autorizzazione a priori, in quanto l’autorità competente deve solo fare una verifica successiva caso per caso; – ogni “scarto” (tranne i materiali da scavo, per i quali esiste una normativa ad hoc) può in astratto essere...
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Quali sono le effettive condizioni del sottoprodotto?
di Stefano Maglia
L’art. 184 bis del Testo Unico Ambientale, riformato nel testo attuale dal DLvo 205/10 giusto tre anni fa, si presta ad una serie di interpretazioni che si sono susseguite in questi anni in modo assai disorganico. Abbiamo voluto provare a sintetizzare le “regole” interpretative che identificano con una certa chiarezza questo importante istituto, passando in rassegna circa 50 sentenze della Cassazione (tutte presenti in Premium) e della Corte europea di giustizia, nonché analizzando con cura l’unico documento interpretativo ufficiale cui basarsi, ovvero la Comunicazione della Commissione UE in argomento emanata nel 2007. Quella che si riporta è la sintesi delle condizioni richieste (dalla giurisprudenza nazionale, della Corte di Giustizia, della Comunicazione della Commissione) ai fini della configurabilità del sottoprodotto: – non necessita di alcuna autorizzazione a priori, in quanto l’autorità competente deve solo fare una verifica successiva caso per caso; – ogni “scarto” (tranne i materiali da scavo, per i quali esiste una normativa ad hoc) può in astratto essere...
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