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Stefano Maglia

Le terre scavate per manutenzione di infrastrutture a rete sono rifiuti ex art. 230?

di Stefano Maglia

Categoria: Rifiuti

Le attività effettuate sulle reti di interesse pubblico di distribuzione del gas, del teleriscaldamento, dell’acqua potabile, della pubblica illuminazione e delle fognature, per la manutenzione delle reti stesse o per la realizzazione di nuovi allacciamenti, richiedono spesso un’apposita gestione del materiale inerte da scavo, in quanto spesso non viene reimpiegato tutto in situ (i volumi escavati sono quasi sempre scarsi). L’intenzione di sempre più imprese è quella di conferire questo rifiuto (CER 17.05.04), ex art. 230 del D.L.vo 152/06, presso il deposito temporaneo della ditta che ha eseguito i lavori per una successiva valutazione tecnica di caratterizzazione, nel rispetto ovviamente dei quantitativi e tempistiche in ordine alla nozione specifica di deposito temporaneo, a carico della ditta stessa.   In ordine a questa possibilità, giova ricordare che l’art. 230 del D.L.vo 152/06 concerne la sola attività di manutenzione delle reti e delle infrastrutture (c.d. manutenzione specifica), in virtù del quale “Il luogo di produzione dei rifiuti derivanti da attività di manutenzione...

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