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Stato dell'Unione 2017 - Strategia di politica industriale: Investire in un'industria intelligente, innovativa e sostenibile
di Maria Adele Cerizza
Categoria: Europa
Il 13 settembre, nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione, il presidente Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Voglio rendere la nostra industria più forte e più competitiva. La nuova strategia di politica industriale presentata oggi intende aiutare le nostre industrie a rimanere o diventare leader mondiali dell’innovazione, della digitalizzazione e della decarbonizzazione.”
La nuova strategia di politica industriale dell’UE riunisce tutte le iniziative orizzontali e settoriali, siano esse esistenti o nuove, in una strategia industriale globale. La strategia chiarisce i compiti che dovranno assolvere tutti i soggetti coinvolti e istituisce occasioni di incontro – una Giornata annuale dell’industria, la cui prima edizione si è tenuta nel febbraio 2017, e una Tavola rotonda industriale ad alto livello – che consentiranno in particolare all’industria e alla società civile di orientare in futuro le azioni di politica industriale.
I principali elementi salienti della strategia di politica industriale dell’UE comprendono più ambiti, all’interno dei quali gli aspetti della sostenibilità ambientale giocano un ruolo determinante:
un pacchetto globale teso a rafforzare la cibersicurezza della nostra industria,nel quale rientrano la creazione di un Centro europeo per la ricerca e le competenze in materia di cibersicurezza, al fine di sostenere lo sviluppo di capacità tecnologiche e industriali nel campo della cibersicurezza, nonché un sistema di certificazione europeo per i prodotti e i servizi, riconosciuto in tutti gli Stati membri (adottato il 13 settembre 2017);
una proposta di regolamento sul libero flusso dei dati non personali, che permetterà la libera circolazione dei dati attraverso le frontiere, contribuendo a modernizzare l’industria e creare un vero e proprio spazio comune europeo dei dati (adottata il 13 settembre 2017);
una nuova serie di azioni riguardanti l’economia circolare, tra le quali una strategia sulla plastica, e misure volte a migliorare la produzione di risorse biologiche rinnovabili e la loro conversione in bioprodotti e bioenergia (autunno 2017);
un insieme di iniziative tese a modernizzare il quadro per la proprietà intellettuale, tra le quali una relazione sul funzionamento della direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e una comunicazione relativa a un quadro europeo equilibrato, chiaro e prevedibile di concessione di licenze per i brevetti essenziali (autunno 2017);
un’iniziativa per migliorare il funzionamento degli appalti pubblici nell’UE, comprendente un meccanismo volontario finalizzato a fornire chiarimenti e orientamenti alle autorità che pianificano grandi progetti infrastrutturali (autunno 2017);
l’ampliamento dell’agenda per le competenze a nuovi settori industriali fondamentali, quali l’edilizia, la siderurgia, l’industria cartaria, le tecnologie verdi e l’energia rinnovabile, l’industria manufatturiera e il trasporto marittimo (autunno 2017);
una strategia sulla sostenibilità finanziaria al fine di orientare meglio i flussi di capitale privato verso investimenti più sostenibili (inizio 2018);
iniziative per una politica commerciale equilibrata e innovativa e un quadro europeo per il controllo degli investimenti esteri diretti che possono costituire una minaccia alla sicurezza o all’ordine pubblico (adottato il 13 settembre 2017);
un elenco riveduto delle materie prime critiche, mediante il quale la Commissione continuerà a dare il proprio sostegno affinché all’industria manifatturiera dell’UE sia garantita la fornitura sicura, sostenibile ed economicamente accessibile di tali materie prime (adottato il 13 settembre 2017);
nuove proposte in materia di mobilità pulita, competitiva e interconnessa, comprendenti standard più severi in materia di emissioni di CO2 di autovetture e furgoni, un piano d’azione sulle infrastrutture per i carburanti alternativi, volto a sostenere lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, e interventi per promuovere la guida autonoma (autunno 2017).
L’attuazione pratica di questa strategia olistica è una responsabilità condivisa. Il suo successo dipenderà dall’impegno e dalla cooperazione delle istituzioni dell’UE, degli Stati membri, delle regioni e, in misura ancora maggiore, dalla partecipazione attiva dell’industria stessa.
L’industria europea è solida e ha conservato una posizione dominante sui mercati mondiali. Rappresenta i due terzi delle esportazioni dell’UE e impiega 32 milioni di lavoratori, oltre ad aver creato 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro dal 2013 ad oggi. Perché l’industria possa mantenere e rafforzare il suo vantaggio concorrenziale occorre tuttavia uno sforzo di modernizzazione, ed è per questo che essa è al centro delle priorità politiche della Commissione Juncker.
Tutte le politiche della Commissione sono disegnate per consentire all’industria di creare occupazione e sviluppare la competitività europea, per promuovere gli investimenti e l’innovazione nelle tecnologie digitali e pulite e per tutelare le regioni e i lavoratori europei più vulnerabili ai mutamenti industriali. Le nuove tecnologie di produzione stanno trasformando il paesaggio industriale europeo e svolgono un ruolo di crescente importanza nel determinare la capacità concorrenziale delle imprese europee sulla scena mondiale. Queste creeranno occupazione attraverso diversi canali e quelle più produttive potranno rivelarsi vantaggiose per l’economia in generale ed eventualmente esercitare effetti più incisivi sulla natura e la disponibilità del lavoro. Il futuro dell’industria europea dipenderà dalla sua capacità di adattamento continuo e di innovazione investendo nelle nuove tecnologie e accettando i cambiamenti prodotti dall’incremento della digitalizzazione e dalla transizione verso un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio. Al tempo stesso la concorrenza a livello mondiale è più accesa che in passato e i vantaggi derivanti dalla globalizzazione e dal progresso tecnologico sono distribuiti in maniera disomogenea nelle nostre società. La Commissione Juncker intende affrontare questa situazione.
Nei suoi Orientamenti politici, il Presidente Juncker ha sottolineato l’importanza, per il futuro dell’economia europea, di un’industria forte e altamente efficiente. Da allora la creazione di occupazione e di crescita attraverso l’innovazione e gli investimenti è stata al centro delle iniziative fondamentali della Commissione. Il piano Juncker (piano europeo per gli investimenti) e l’Unione dei mercati dei capitali contribuiscono a mobilitare risorse per incoraggiare la ripresa economica; il sostegno dell’UE all’innovazione aiuta l’industria e in particolare le PMI ad agire sfruttando i propri punti forti; l’Europa è in prima fila nella corsa mondiale verso l’economia circolare e a basse emissioni di carbonio grazie alle sue iniziative in materia di economia circolare, energia pulita ed economia a basse emissioni di carbonio, mentre le tecnologie abilitanti fondamentali aiutano l’industria a competere a livello mondiale; la strategia per il mercato unico digitale, corredata della strategia per la digitalizzazione dell’industria, e il piano d’azione “5G per l’Europa” aiutano le imprese a trarre profitto dai nuovi sviluppi e creare un’economia dei dati che funzioni correttamente; la strategia per il mercato unico conferisce all’industria la possibilità di accedere a un mercato di 500 milioni di consumatori e costituire catene del valore in assenza di dogane o barriere tecniche; infine la nuova agenda per le competenze per l’Europa contribuisce a dotare di migliori competenze i lavoratori che costituiscono l’ossatura della nostra industria.
Queste politiche orizzontali riguardanti tutti i settori sono integrate da una serie di politiche specifiche destinate a settori strategici, segnatamente: una strategia spaziale, volta a sviluppare ulteriormente l’industria spaziale europea, già forte e competitiva; una proposta per il Fondo europeo della difesa, che fungerà da catalizzatore per un’industria europea della difesa forte e innovativa; nonché un’ampia varietà di iniziative a favore di un’industria automobilistica pulita, sostenibile e competitiva (tra le quali l’iniziativa L’Europa in movimento, le azioni per ridurre l’inquinamento atmosferico causato dai veicoli e l’azione GEAR2030) e una comunicazione sull’acciaio finalizzata ad assicurare che l’industria siderurgica europea possa competere lealmente sui mercati mondiali.
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Stato dell'Unione 2017 - Strategia di politica industriale: Investire in un'industria intelligente, innovativa e sostenibile
di Maria Adele Cerizza
Il 13 settembre, nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione, il presidente Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Voglio rendere la nostra industria più forte e più competitiva. La nuova strategia di politica industriale presentata oggi intende aiutare le nostre industrie a rimanere o diventare leader mondiali dell’innovazione, della digitalizzazione e della decarbonizzazione.”
La nuova strategia di politica industriale dell’UE riunisce tutte le iniziative orizzontali e settoriali, siano esse esistenti o nuove, in una strategia industriale globale. La strategia chiarisce i compiti che dovranno assolvere tutti i soggetti coinvolti e istituisce occasioni di incontro – una Giornata annuale dell’industria, la cui prima edizione si è tenuta nel febbraio 2017, e una Tavola rotonda industriale ad alto livello – che consentiranno in particolare all’industria e alla società civile di orientare in futuro le azioni di politica industriale.
I principali elementi salienti della strategia di politica industriale dell’UE comprendono più ambiti, all’interno dei quali gli aspetti della sostenibilità ambientale giocano un ruolo determinante:
L’attuazione pratica di questa strategia olistica è una responsabilità condivisa. Il suo successo dipenderà dall’impegno e dalla cooperazione delle istituzioni dell’UE, degli Stati membri, delle regioni e, in misura ancora maggiore, dalla partecipazione attiva dell’industria stessa.
L’industria europea è solida e ha conservato una posizione dominante sui mercati mondiali. Rappresenta i due terzi delle esportazioni dell’UE e impiega 32 milioni di lavoratori, oltre ad aver creato 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro dal 2013 ad oggi. Perché l’industria possa mantenere e rafforzare il suo vantaggio concorrenziale occorre tuttavia uno sforzo di modernizzazione, ed è per questo che essa è al centro delle priorità politiche della Commissione Juncker.
Tutte le politiche della Commissione sono disegnate per consentire all’industria di creare occupazione e sviluppare la competitività europea, per promuovere gli investimenti e l’innovazione nelle tecnologie digitali e pulite e per tutelare le regioni e i lavoratori europei più vulnerabili ai mutamenti industriali. Le nuove tecnologie di produzione stanno trasformando il paesaggio industriale europeo e svolgono un ruolo di crescente importanza nel determinare la capacità concorrenziale delle imprese europee sulla scena mondiale. Queste creeranno occupazione attraverso diversi canali e quelle più produttive potranno rivelarsi vantaggiose per l’economia in generale ed eventualmente esercitare effetti più incisivi sulla natura e la disponibilità del lavoro. Il futuro dell’industria europea dipenderà dalla sua capacità di adattamento continuo e di innovazione investendo nelle nuove tecnologie e accettando i cambiamenti prodotti dall’incremento della digitalizzazione e dalla transizione verso un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio. Al tempo stesso la concorrenza a livello mondiale è più accesa che in passato e i vantaggi derivanti dalla globalizzazione e dal progresso tecnologico sono distribuiti in maniera disomogenea nelle nostre società. La Commissione Juncker intende affrontare questa situazione.
Nei suoi Orientamenti politici, il Presidente Juncker ha sottolineato l’importanza, per il futuro dell’economia europea, di un’industria forte e altamente efficiente. Da allora la creazione di occupazione e di crescita attraverso l’innovazione e gli investimenti è stata al centro delle iniziative fondamentali della Commissione. Il piano Juncker (piano europeo per gli investimenti) e l’Unione dei mercati dei capitali contribuiscono a mobilitare risorse per incoraggiare la ripresa economica; il sostegno dell’UE all’innovazione aiuta l’industria e in particolare le PMI ad agire sfruttando i propri punti forti; l’Europa è in prima fila nella corsa mondiale verso l’economia circolare e a basse emissioni di carbonio grazie alle sue iniziative in materia di economia circolare, energia pulita ed economia a basse emissioni di carbonio, mentre le tecnologie abilitanti fondamentali aiutano l’industria a competere a livello mondiale; la strategia per il mercato unico digitale, corredata della strategia per la digitalizzazione dell’industria, e il piano d’azione “5G per l’Europa” aiutano le imprese a trarre profitto dai nuovi sviluppi e creare un’economia dei dati che funzioni correttamente; la strategia per il mercato unico conferisce all’industria la possibilità di accedere a un mercato di 500 milioni di consumatori e costituire catene del valore in assenza di dogane o barriere tecniche; infine la nuova agenda per le competenze per l’Europa contribuisce a dotare di migliori competenze i lavoratori che costituiscono l’ossatura della nostra industria.
Queste politiche orizzontali riguardanti tutti i settori sono integrate da una serie di politiche specifiche destinate a settori strategici, segnatamente: una strategia spaziale, volta a sviluppare ulteriormente l’industria spaziale europea, già forte e competitiva; una proposta per il Fondo europeo della difesa, che fungerà da catalizzatore per un’industria europea della difesa forte e innovativa; nonché un’ampia varietà di iniziative a favore di un’industria automobilistica pulita, sostenibile e competitiva (tra le quali l’iniziativa L’Europa in movimento, le azioni per ridurre l’inquinamento atmosferico causato dai veicoli e l’azione GEAR2030) e una comunicazione sull’acciaio finalizzata ad assicurare che l’industria siderurgica europea possa competere lealmente sui mercati mondiali.
Piacenza, 2.10.2017
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