Attraverso il proprio comunicato stampa del 29 settembre 2022, la Commissione ha dichiarato che nei confronti di 11 Stati membri (Belgio, Danimarca, Estonia, Irlanda, Francia, Croazia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Slovenia e Finlandia) prenderà provvedimenti giuridici al fine di esortarli ad accelerare l’attuazione della direttiva sulla plastica monouso per ridurre l’impatto di determinati prodotti di plastica sull’ambiente e sulla salute umana.

Si legge, “Nei nostri mari, oceani e spiagge si accumulano prodotti di plastica monouso, che hanno maggiori probabilità di disperdersi nei mari rispetto ai prodotti analoghi riutilizzabili in quanto vengono usati solo una volta o per un breve periodo prima di essere gettati. Benché la plastica sia un materiale pratico, utile e prezioso, quando diventa rifiuto causa danni all’ambiente e ha ripercussioni negative sulla nostra economia. Più dell’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica che nuoce all’ambiente, in particolare causando danni diretti alla flora e fauna marina e agli uccelli; inoltre quando questi rifiuti si scompongono in microplastiche possono entrare nella catena alimentare umana. L’impatto negativo dei rifiuti di plastica sull’economia si osserva in settori quali il turismo, la pesca e il trasporto marittimo”.

Nell’ambito del Green Deal europeo la Commissione ha proposto politiche e azioni a favore di un’economia circolare, che preveda l’uso più sostenibile, il riutilizzo e il riciclaggio della plastica in modo da ridurre i rifiuti, l’inquinamento e i costi di bonifica. La direttiva sulla plastica monouso è un elemento essenziale della strategia sulla plastica e del piano d’azione della Commissione per l’economia circolare, in quanto incentiva la produzione e l’uso di alternative sostenibili che consentono di evitare rifiuti marini. Contribuisce anche all’obiettivo “inquinamento zero” dell’UE, a beneficio della salute pubblica, dell’ambiente e della neutralità climatica. La direttiva mira a ridurre i rifiuti di plastica in mare di almeno il 50% entro il 2030.

Infine, si ricordano gli obiettivi specifici fissati dalla direttiva:

– assicurare la raccolta differenziata del 77% delle bottiglie di plastica entro il 2025, e del 90% entro il 2029;

– garantire che a partire dal 2025 le bottiglie per bevande in PET contengano il 25% di plastica riciclata, e che tutte le bottiglie di plastica ne contengano il 30% a partire dal 2030.

La procedura di infrazione, sancita dai trattati dell’UE, consente alla Commissione di avviare un’azione legale nei confronti degli Stati membri che non recepiscono in modo tempestivo e accurato le direttive nell’ordinamento nazionale.

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